I problemi ci fanno un regalo: Le opportunità
Capita ad ognuno di noi, ci sono momenti nella nostra vita in cui ad un certo punto sentiamo che qualcosa non va. Ci sentiamo ad un bivio, una parte di noi non riesce più a stare in una situazione che magari tempo prima aveva desiderato e costruito. Lavoro, amore, famiglia. All'inizio cerchiamo di resistere, neghiamo a noi stessi che sta accadendo qualcosa d'importante dentro di noi. Portiamo avanti situazioni sapendo che non ci rendono felici.
Ma perché agiamo in questo modo invece di fermarci, capire cosa sta accadendo?
Ci sentiamo strattonati ed è come se fossimo divisi in due. Da una parte restiamo fermi e dall'altra restiamo in silenzio, non ci piace la vita che viviamo.
La cosa curiosa è che seppur da una parte vogliamo ribaltare la situazione e cambiare, dall'altra siamo immobili, fermi, oppure giriamo a vuoto. Realizziamo progetti ma avvertiamo insoddisfazione, tristezza. Ma questa è una bella notizia! Sentire di "girare a vuoto", sentirsi insoddisfatti è il famoso "buio che precede l'alba". So che sembrerà assurdo, ma sentirsi insoddisfatti è una benedizione.
Innanzitutto proviamo a ribaltare la prospettiva: se, per esempio, con il lavoro non riusciamo a raggiungere successo e sentiamo dentro di noi che non ci basta, allora è proprio il momento di iniziare a girare a vuoto, non sto parlando di lasciare il lavoro, ma di iniziare a capire che nell'insoddisfazione i nostri talenti si annebbiano, la nostra vera natura si "offende".
La benedizione di sentirsi insoddisfatti risiede nel fatto che siamo ancora in tempo per cambiare o meglio dire "CREARE". Di fatti chi vive una vita che non gli piace ma non sente più nulla, si è arreso. E nulla cambierà...o Creerà.
Invece l'insoddisfazione, lo stallo, il "girare a vuoto" sono chiari segnali.
La tua coscienza ti porta in quella condizione perché è in quel modo che attira la tua attenzione. Nel caos, tu sei fermo e la tua coscienza finalmente si libera dai progetti di una vita troppo ossessiva, si libera da pensieri unilaterali. Da tutti quei modelli esistenziali che si sono perseguiti sinora.
Quando sei nel caos e ti senti fermo tutte le visioni di vita, pregiudizi, schemi, finiscono sul fondo e in quel momento ci sentiamo persi.
Questa è una fortuna!
Friedrich Nietzsche diceva:
Come uscire fuori da quel loop di una vita che non ci piace e iniziare a fare nel modo giusto i passi verso ciò che ci fa stare bene?
Una cosa da non fare è quella di mettere le nostre scelte sulla bilancia dei pro e dei contro. Non è ragionando che si trova la risposta. Le risposte non arrivano aggiungendo pensieri ma togliendoli.
Le scelte migliori della nostra vita, quelle sagge, sono sempre quelle che arrivano senza che noi ci imponessimo di fare una scelta piuttosto che l'altra. Quando è il momento, la cosa giusta, la scelta giusta da fare è facile da riconoscere e da mettere in pratica. Non bisogna cercarla con la razionalità, anzi quella si crea sgombrando la mente dal dovere di scegliere subito qualcosa.
Invece l'insoddisfazione, lo stallo, il "girare a vuoto" sono chiari segnali.
La tua coscienza ti porta in quella condizione perché è in quel modo che attira la tua attenzione. Nel caos, tu sei fermo e la tua coscienza finalmente si libera dai progetti di una vita troppo ossessiva, si libera da pensieri unilaterali. Da tutti quei modelli esistenziali che si sono perseguiti sinora.
Quando sei nel caos e ti senti fermo tutte le visioni di vita, pregiudizi, schemi, finiscono sul fondo e in quel momento ci sentiamo persi.
Questa è una fortuna!
Friedrich Nietzsche diceva:
BISOGNA AVERE IN SE' IL CAOS PER PARTORIRE UNA STELLA CHE DANZI
Come uscire fuori da quel loop di una vita che non ci piace e iniziare a fare nel modo giusto i passi verso ciò che ci fa stare bene?
Una cosa da non fare è quella di mettere le nostre scelte sulla bilancia dei pro e dei contro. Non è ragionando che si trova la risposta. Le risposte non arrivano aggiungendo pensieri ma togliendoli.
Le scelte migliori della nostra vita, quelle sagge, sono sempre quelle che arrivano senza che noi ci imponessimo di fare una scelta piuttosto che l'altra. Quando è il momento, la cosa giusta, la scelta giusta da fare è facile da riconoscere e da mettere in pratica. Non bisogna cercarla con la razionalità, anzi quella si crea sgombrando la mente dal dovere di scegliere subito qualcosa.
Per cui, bisogna restare in attesa. L'attesa è una bella stanza, dove applicare la modalità "standby", lasciar fluire le emozioni senza prendere decisioni e al momento giusto tutto sarà chiaro e il sentiero giusto apparirà chiaro davanti a noi.
Questo articolo può essere condiviso e divulgato rispettando il lavoro svolto citando la fonte dello stesso Blog e le relative fonti esterne citate dallo stesso.
©Diario di una ragazza indaco di Michela Marini
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RispondiEliminaMa l'attesa a volte spegne ancora di più. Non vedo l'ora di cambiare, di tornare a sentire quella fiamma che sento di aver dentro ma che ora è molto fioca. Sento che la vita mi scivola tra le dita e io la vedo passare..non voglio fare passare altro tempo ma purtroppo non riconosco la mia via. Il mio scopo qui. Come posso aiutare il mio Io interiore a ritrovarsi?
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