mercoledì 5 agosto 2015

La favola dell'Amore e della speranza





C'era una volta la speranza che girovagava per la strada senza sosta cercando disperatamente l'amore.

Il suo viaggio iniziò molto tempo fa, il primo incontro fu con la delusione, che nascosto ben bene in un angolo buio sbuco' fuori presentandogli la paura.

La speranza e la paura fecero un gran pezzo di strada insieme, fin che' un giorno videro la passione camminare fiera dinnanzi a loro. Incuriosita da tale bellezza la speranza accelero' il passo lasciando dietro di sé la paura, che continuava a seguirla determinata.

La passione correva veloce, così veloce da non lasciar traccia dietro di lei. La speranza durante la corsa inciampo' nella fretta, che come suo solito inizio' a dare cattivi consigli.

Il tempo si fermò ad ascoltare la conversazione, ma il tempo aveva sempre una scusa valida per demoralizzare la speranza. Così la paura la raggiunse e proseguirono per un altro pezzo di strada insieme.

La speranza però, ricordando i consigli della caparbietà, continuò a cercare l'amore. Ed incontrò l'incomprensione, poi il silenzio ed il rifiuto.

La paura non smetteva di accompagnarla nel suo viaggio, si allontanava ma la raggiungeva sempre.

La speranza era stanca, il suo unico desiderio era quello di incontrare l'amore, così si fermò e si mise seduta accanto alla tristezza, che non smetteva mai di lamentarsi; accanto a loro si sedette ancora una volta la paura che chiamò l'insicurezza.

La speranza seduta tra tutte loro a testa china non vide passare l'amore a pochi passi da lei. Così mentre la speranza voltava il suo sguardo altrove, l'amore si allontanava sempre più; ad un tratto il coraggio arrivò con la follia che con il suo modo eccentrico di mostrarsi distolse lo sguardo cupo della speranza.

La speranza si voltò e con l'aiuto della volontà raggiunse l'amore che lo stava aspettando insieme alla pazienza.

Da quel giorno la speranza di trovare l'amore non lasciò più spazio alla paura e la strada che iniziarono a percorrere insieme fu chiamata vita.


Michela Marini





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