lunedì 25 gennaio 2016

Il fenomeni dei numeri doppi: Coincidenza e sincrodestino




Vedere spesso i numeri doppi:
Coincidenza e sincrodestino
Tratto dal libro "Il fenomeno dei numeri doppi" di Michela Marini

Quante volte ci è capitato di pensare ad un amico che non si vedeva da tempo e per caso, poco dopo, incontrarlo per strada? Quante volte la nostra attenzione si è soffermata su determinati numeri? E quante volte abbiamo vissuto una serie di eventi che accadevano come dovevano andare, il tutto avvolto in una strana ed eccezionale coincidenza?


E tutte le volte ci si pone la domanda: Ma esiste il caso? O forse esiste un particolare principio scientifico, ancora non conosciuto da molti, a far accadere determinati eventi con sottile armonia?
Questo principio esiste, prende il nome di sincronicità e la sua componente fisico-matematica è la coerenza e la non-località.
Molte persone non sperimentano la sincronicità poiché nella vita quotidiana non vivono al livello in cui si verificano le coincidenze. Di solito notiamo solo i rapporti di causa ed effetto. Ma sotto la superficie sta accadendo qualcos’altro; seppur invisibile ai nostri occhi c’è una complessa rete di connessioni.

Le coincidenze assumono il ruolo di tracce che rivelano la volontà dell’universo, mostrandoci la sua sincronicità consentendoci di approfittare delle infinite opportunità che la vita ci offre.


Si definisce sincronicità quell’energia allineata ad un obbiettivo. Si tratta di eventi che sembrano a caso, ma non lo sono, come nel caso delle visualizzazioni ripetitive di numeri doppi nella nostra vita.
Avrete certamente sentito dire che nulla è per caso, ma al di la del vostro sistema di credenza ci sono persone che dicono: “ E’ pazzesco! Non è vero!”.


La sincronicità sembra si presenti come una coincidenza. Molto spesso sembra un caso, ma non lo è.


Sei tu al momento giusto, al posto giusto, con i potenziali allineati come avevi chiesto precedentemente, quando desideravi con tutto il tuo essere di vivere determinate circostanze.
Ma se ci sono sincronicità e potenziali allineati, non dovresti esserci tu a farne esperienza? Proprio per questo bisogna intraprendere una qualche azione.
Che si tratti di una telefonata, una e-mail, o di persona, bisogna andare a posizionarci dove la sincronicità e il sistema possano operare.
Per esempio, quante volte vi siete ritrovati assorti in dei pensieri confusi cercando una risposta, una soluzione e alzando lo sguardo avete notato delle sequenze di numeri?
Alcune persone non fanno caso a questi segnali, non si posizionano dove la sincronicità possa raggiungerli coscientemente. Ciò perché credono che stare li a chiedere aiuto “pregando” sia, in un certo senso, un atto sacro. Sarebbe opportuno invece comprendere l’equilibrio delle cose: c’è un tempo per chiedere e c’è un tempo per ricevere. E le due cose si fanno in posti distinti. Se state tutto il tempo nel posto del chiedere, non ci sarà nessuno che riceve, e la manifestazione di eventi sincronici assumeranno l’aspetto del “caso”.


Il principio della casualità nasce dal concetto che i fenomeni si susseguono unicamente in un processo di causa-effetto, e dove non si riesce a individuare, esplorare e dimostrare il nesso casuale, ossia l’effettivo legame tra causa ed effetto, si ricorre inevitabilmente con molta semplicità al “caso” (o al caos).
L’osservazione sperimentale, per esempio, è il metodo inventato da Galileo Galilei il quale interroga la natura mediante esperimenti e ci guida nell’individuazione dei nessi casuali che sottostanno ai fenomeni che osserviamo.


Attraverso l’analisi delle cause dovrebbe essere possibile (secondo la versione scientifica) comprendere i meccanismi di funzionamento del mondo e di conseguenza essere in grado di predire qualunque effetto.
Il metodo sperimentale della natura, inevitabilmente, porta ad un’interpretazione che determinerà la realtà: cioè alla convinzione che riuscendo a conoscere lo stato di un sistema sia possibile conoscere quale sarà l’evoluzione temporale di quel sistema.


Tale affermazione sarà tanto più vera quanto più si riuscirà a isolare e confinare l'oggetto dello studio da influenze esterne, ma è praticamente impossibile separare l'osservatore dal fenomeno osservato.
Nel caso dei numeri doppi, se riuscissimo ad osservare la successione di tale evento ponendo lo sguardo verso i nostri pensieri, ci renderemo conto che il numero visualizzato porterà sempre con se la risposta al nostro pensiero allineato con la vibrazione del nostro intento.


Se la legge di causa-effetto funziona nel mondo delle medie dimensioni, le cose cambiano quando abbiamo a che fare con la struttura invisibile e infinitamente piccola della realtà, la fisica delle particelle, campo di indagine della Meccanica Quantistica.


Il principio di indeterminazione di Heisemberg dice che non possiamo conoscere con precisione lo stato di un sistema e che questo non dipende dall'inadeguatezza degli strumenti impiegati, questa è la caratteristica della realtà: il mistero.
L'evidenza sembra suggerirci che l'analisi causale è un'ipotesi di lavoro, ha un suo campo di applicabilità e attendibilità, ma che non può essere estesa a unica interprete dei fenomeni naturali, in quanto l'intima natura dei fenomeni è di natura non causale.




In realtà il caso è il nome che noi diamo a una legge non riconosciuta, quella della sincronicità per l'appunto.
Attualmente gli sviluppi di settori di avanguardia della fisica moderna, come ad esempio la meccanica quantistica, la nuova cosmologia, la teoria del caos, continuano ad accendere l'immaginazione con possibili concrete connessioni fra la fisica e la psiche.
Jung, per esempio, ha il merito di aver gettato un ponte tra il mondo scientifico (la dimostrazione di teorie attraverso l'osservazione empirica e clinica) e il mondo della divinazione (L'Oracolo dell'I Ching, i sogni premonitori, le coincidenze significative, l'immaginazione mitopoietica).
Anche l'astrologia si basa, per l'appunto, sul principio di sincronicità, ossia non considera l' "influenza delle stelle" in senso causale.


Questo senza dubbio è un concetto esteso di sincronicità, non si riferisce solamente ad un individuo ed al suo rapporto con l'ambiente che lo circonda più da vicino.


La posizione degli astri nel cielo, in un dato momento, riflette le qualità di quel momento, così come riflette anche le qualità della persona nata in quel momento, il giorno di nascita che per l’appunto è caratterizzato da numeri, con determinate vibrazioni e quindi influenze sull’individuo.
Le due cose non si influenzano, sono sincroniche e si specchiano l'una nell'altra.
Così come il Sole e la Luna portano luce sulla Terra, così essi, per similitudine rappresentano la nostra personale connessione allo Spirito e all'Anima.
Come ormai ben sappiamo, focalizzare la propria attenzione sulle coincidenze ci aiuta ad aumentarne la frequenza, applicando l’intenzione riusciamo anche a comprenderne il significato. Le coincidenze diventano così tracce che ci rivelano la volontà dell’universo, mostrandoci la sua sincronicità e consentendoci di approfittare delle infinite opportunità offerte dalla vita.


Notare spesso nella vita quotidiana la presenza di determinati numeri, comporta la massima attenzione, poiché non esistendo il caso, quel numero ci capiterà più e più volte davanti fintanto che noi non gli presteremo attenzione, cogliendo il messaggio che l’universo ci vuole comunicare.
Siamo bombardati in continuazione da un flusso ininterrotto di informazioni: come possiamo scegliere quelle su cui vale la pena di soffermarsi? Come possiamo evitare di cercare un significato preciso in tutti gli spot pubblicitari che ci passano davanti agli occhi o nelle occhiate degli sconosciuti che incrociamo per strada? C’è un metodo per evitare di perdere le opportunità più valide?
Non esistono risposte facili a questi interrogativi. Per imparare a vivere il sincrodestino bisogna prima di tutto diventare uno strumento sensibile al proprio ambiente. Per permettere che questo accada sarà necessario cercare di percepire tutto ciò che vi circonda.


Ora chiudete gli occhi. Quali suoni sentite? Che cosa annusate, toccate o assaporate in questo preciso istante? Concentratevi sui vostri sensi, uno dopo l’altro, diventate pienamente consapevoli.


Se non avete mai eseguito prima d’ora questo esercizio, con ogni probabilità vi siete persi alcuni di questi stimoli, non perché fossero deboli, ma siamo così abituati alla loro presenza da non notarli più.
Coloro che sono sensibili agli eventi e agli stimoli che li circondano lo sono anche nei confronti delle coincidenze inviate dall’universo, che non arrivano sempre con la posta elettronica o su uno schermo televisivo.
Almeno una volta al giorno concentratevi per un paio di minuti su uno solo dei vostri cinque sensi e concedete a voi stessi di notare il maggior numero possibile di aspetti attraverso cui si manifesta.
Se avete l’impressione che possano in qualche modo distrarvi, escludete gli altri sensi dalla vostra percezione. Tutto ciò che ci circonda, di solito, merita invece un’occhiata più attenta e approfondita.


Quando una coincidenza si presenta, chiedetevi sempre quale messaggio contiene. Non avete alcun bisogno di arrovellarvi per trovare risposte, che affiorano da sole come un’illuminazione improvvisa. Basta prestare attenzione agli incontri più o meno casuali, alle circostanze che vi capitano, ai numeri che incessantemente vi si propongono davanti.
Ogni giorno mettetevi seduti, immobili in silenzio, per almeno cinque minuti, rivolgete alla vostra attenzione e al vostro cuore queste domande:


Chi sono io?




Che cosa voglio per la mia vita?




Che cosa desidero oggi dalla mia esistenza?


Lasciatevi poi andare, consentite alla vostra tranquilla voce interiore, cioè al flusso della vostra coscienza, di fornire le risposte. Fatelo ogni giorno, rimarrete sbalorditi dal modo in cui le situazioni, i numeri, gli eventi e le persone si organizzeranno intorno alle risposte stesse.


E’ così che inizia il sincrodestino.


Questo articolo può essere condiviso e divulgato rispettando il lavoro svolto citando la fonte dello stesso Blog e le relative fonti esterne citate dallo stesso.
©Diario di una ragazza indaco di Michela Marini

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