sabato 31 maggio 2014

Il simile attrae il simile - Relazioni e fisica quantistica



La legge di attrazione e risonanza
Il simile attrae il simile


“Vi è una verità elementare che concerne ogni iniziativa e ogni creazione e l’ignorarla sopprime innumerevoli idee e i più splendidi progetti: non appena ci si impegna in maniera definitiva, anche la Provvidenza si mette in moto.
Accadono moltissime cose che ci vengono in aiuto e che non si sarebbero altrimenti verificate.
L’intero succedersi degli eventi scaturisce da quella decisione, provocando, a nostro favore, ogni sorta di fatti, di incontri, di aiuti concreti che nessun uomo immaginerebbe mai di trovare sulla propria strada”.
W.H.Murray, The Scottish Himalayan Expedition

Secondo la fisica quantistica due cose che vibrano insieme hanno maggiore energia rispetto a due che vibrano fuori fase e in tal caso non hanno energia. Quando sei attratto da un'altra persona è come se tu e l'altro foste, in un certo senso, vibranti in fase ed ognuno di voi è energizzato di più della semplice somma della vostra energia separata - è 4 volte l'energia di ogni individuo. Con 3 persone sale a 9 volte e così via.

Con la meta fisica quantistica si riconosce che ci sono molti livelli di mente che devono essere coordinate al fine di giungere ad una materializzazione fisica nel mondo materiale, si riconosce che la mente è un campo di energia e che tutto ciò che è fisicamente manifesto nella vita è anche un campo di energia.

In altre parole come un magnete si può disegnare tutto ciò che viene messo nella nostra coscienza su base giornaliera, sia essa positiva o negativa attirando e attingendo dalle energie invisibili al lavoro oltre i nostri cinque sensi. Il simile attira il proprio simile secondo i principi della fisica, in questo modo la chiave è quello di concentrarsi su che cosa è che si vuole manifestare nella vita, non su ciò che si vuole evitare. Nella nostra mente ci sono vari livelli di energie che sono in un processo di lavoro per la materializzazione fisica. Comprendere queste verità, anche se non possiamo vedere le varie fonti di energia, come le varie onde di energia elettrica, le onde radio, le onde dei cellulari, eppure usiamo queste energie ogni giorno nella nostra vita. L'energia della mente può essere utilizzata per la manifestazione fisica delle cose e modificarne gli eventi.


La legge di risonanza - Il simile attrae il simile

Per capire come funziona questa legge, dobbiamo prima sapere che il nostro corpo non è altro che energia, questa stessa energia viene trasmessa con una certa frequenza vibratoria, pertanto bisogna accettare il fatto che tutti noi emaniamo frequenze vibratorie in continuazione! Del resto tutto l’Universo e lo stesso nostro pianeta Terra, sono costituiti da vibrazioni energetiche.

Come ho già detto, tutti noi (nessuno escluso) emettiamo delle vibrazioni nello spazio che ci circonda, anche attraverso i pensieri, le emozioni, gli stati d’animo; tutto emette di continuo una vibrazione. Ed è a questo punto che entra in gioco la legge di risonanza, in quanto ogni vibrazione non fa altro che attrarre verso di noi situazioni e persone che hanno la stessa frequenza vibratoria. Il concetto, per semplificarlo, lo si può paragonare ad una radio impostata a ricevere in frequenza FM, la stessa non riceverà del segnale in AM, proprio per la legge di risonanza.

Questa legge fa sì che nella nostra vita (anche in questo momento) ci circondiamo di ciò di cui abbiamo bisogno per evolverci nel nostro cammino evolutivo.

Noi attiriamo inconsciamente ciò che è utile per ampliare la nostra coscienza, e nella misura in cui noi ci evolviamo interiormente, cambiano anche le persone e le situazioni che attiriamo a noi dall’esterno.

In pratica risuoniamo, ovvero attraiamo, persone e situazioni che inevitabilmente fanno emergere aspetti di noi che NON vorremmo sapere, in quanto ci causano irritazione, disagio e frustrazione.
Il problema delle persone sta nel fatto che attraggono situazioni, circostanze e persone in modo INCONSCIO invece di farlo CONSAPEVOLMENTE! I Ecco perché, la maggior parte degli esseri umani, focalizza la propria attenzione solo sui problemi quotidiani da risolvere e lamentandosi in continuazione delle cose che non vanno per il verso giusto. In questo modo, si attraggono altri problemi e circostanze che vi faranno sentire infelici.

Le leggi universali sono nostre alleate, non sono nemiche da sconfiggere. Vanno conosciute, interpretate e applicate. Richiedono un grande sforzo interiore, un lavoro su sé stessi, affinché possiamo letteralmente cambiare il modo di “vedere” il mondo che ci circonda. Possiamo cominciare da subito, iniziando a trasmettere consapevolmente le vibrazioni che emettiamo.


Legge di attrazione - il simile attrae il simile


Sappiamo che i pensieri e le visualizzazioni sono energia. Si creano delle forze che vengono da dentro di noi. Questi pensieri e la visualizzazione attirano l'energia che vibra nella stessa frequenza. Secondo la Legge di Attrazione, questo principio è chiamato il simile attrae il simile.
I nostri pensieri attirano gli altri a noi e le persone a loro volta vengono attratte dai nostri pensieri. Dopo tutto, tutte le persone e tutte le cose che ruotano intorno a noi sono i riflessi del mondo dentro di noi, del nostro atteggiamento e pensiero abituale.

I pensieri simili si attraggono. La legge di attrazione non solo attrae cose materiali o eventi, la legge di attrazione attrae anche le persone e le relazioni.

Le persone positive vedranno e attireranno altre persone positive. Le persone negative non attireranno le persone positive e viceversa quelle positive non attireranno a sé persone negative.

Quindi, cambiare la coscienza interiore nel mondo e la Legge di Attrazione lavorerà per portarvi le persone desiderate.

Le modalità d’azione del tuo magnete sono quattro:



Attirare ciò che è simile
Attirare ciò che è simile (Tu attrai quello che è simile o uguale a te oppure te ne senti attratto) Quando attrai nella vita una persona con cui hai molte cose in comune ti senti bene e capisci subito perché vi siete incontrati. Le affinità ci danno una sensazione di intimità,che a sua volta ci trasmette quel senso di sicurezza, protezione e pace a cui quasi tutti anelano. “Ogni volta che noti un affinità hai la percezione di te stesso. E ogni volta che decidi di amare l’altro per quella qualità, ami un po’ di più anche te stesso.”



Attirare ciò che è opposto
Attirare ciò che è opposto (Attiri l’opposto di quello che sei o te ne senti attratto).

Quando attrai una persona per molti aspetti diversa da te, forse ti domandi cosa vi ha fatto incontrare. Dopotutto la sensazione di intimità, comprensione o sicurezza che ti trasmette è minore di quella che puoi provare accanto a una persona che ha molte qualità simili alle tue. Un attrazione di questo tipo può avere due cause: o la persona in questione integra in maniera perfetta le tua caratteristiche oppure rappresenta una provocazione costante. “Ogni volta che noti una differenza rispetto a un’altra persona puoi sentire a che punto sei. E ogni volta puoi decidere in che direzione evolverti, acquisendo un po’ di forza in più.



Attirare ciò che rifiutiamo
Attirare ciò che rifiutiamo (Attrai esattamente quello che vorresti evitare ad ogni costo).

Il fatto che nella tua vita si ripresenti di continuo qualcosa di cui faresti volentieri a meno, sotto forma di persone o situazioni, è una seccatura da un lato, ma dall’altro è un occasione assolutamente perfetta per scoprire la presenza nel tuo magnete del tema che ne è la causa. Ciò che rifiuti evoca in te sensazioni e immagini forti, ed è proprio per questo che lo attiri con particolare intensità. Quelle sensazioni e immagini sono il contenuto del tuo magnete da cui gli altri si sentono attratti. “Ogni pensiero e sentimento con cui rifiuti o giudichi qualcuno o qualcosa fa sì che il tuo magnete li attragga con intensità ancora maggiore.”



Attirare un “miracolo”
Attira un “miracolo”: (Attiri qualcosa di inspiegabile, sorprendente e nuovo. Magari lo definisci un miracolo). Ogni volta che nella tua vita si manifesta qualcosa di simile a un miracolo, le tue convinzioni su di te e sulla tua esistenza vengono scosse nelle fondamenta. Cerchi di capire il miracolo che però è incomprensibile. Prenditi un po’ di tempo e ricordati quando hai vissuto un ‘esperienza di questo tipo. Magari volevi ottenere assolutamente qualcosa, forse eri alla ricerca di un partner o stavi lottando da un tempo contro o per qualcosa. O forse stavi cercando di convincere qualcuno di qualcosa? Più ti davi da fare e più l’impresa ti sembrava ardua. E quando hai deciso che non aveva senso continuare ad agire, quando già stavi per lasciare perdere e abituarti all’idea che dopotutto la vita sarebbe andata avanti anche se quella cosa non si fosse verificata…. Quello che desideravi è successo. E ti è arrivato per vie completamente diverse da quelle che ritenevi possibili. “Ti piacciono i miracoli? Inserisci nel tuo magnete il senso della resa e non aspettarti nulla. E se proprio vuoi aspettarti qualcosa, aspettati un miracolo.


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Diario di una ragazza indaco di Michela Marini © COPYRIGHT

(Fonte: www.mrcybernaut.com - www.tragicomico.it - www.spazioazzurro.eu
Rivisto da: ragazzaindaco.blogspot.com)




mercoledì 28 maggio 2014

Imparare a dire di NO per non dipendere da nessuno






L'autostima del "Guerriero spirituale" non è la stessa cosa dell'autostima di una persona ordinaria.


La persona ordinaria cerca la sicurezza nell'approvazione degli altri e chiama questo "autostima".
Il "Guerriero spirituale" cerca di essere impeccabile ai propri occhi e chiama questo "umiltà".
La persona ordinaria è legata all'opinione degli altri, il "Guerriero spirituale" è legato solo all'Infinito.
Carlos Castaneda, "Tales of Power"

Spesso a farci dire sì, quando invece vorremmo dire no, è la paura di deludere l'altro. Cosa si nasconde dietro questa disponibilità incondizionata, che in realtà ci mette a disagio?

L'insicurezza che porta a dire sempre di sì

"Perché non riesco a dire di no? Mi accorgo di dire sì e fare fatica a rifiutare, quando invece sarebbe spontaneo farlo". Sono pensieri che fanno le persone che sono super disponibili, al punto da restare imprigionate nel loro stesso comportamento, che da essere positivo e aperto verso gli altri, si trasforma in una gabbia.


Perché accade questo?

"Alcune persone manifestano una costante insicurezza o un atteggiamento dubbioso verso gli altri che porta loro a dire di sì, quando invece vorrebbero dire di no - sostiene lo specialista di psicologia clinica, Prof. Roberto Pani - “tendono ad aderire alla volontà dell’altro in un modo non impegnativo.

Immaginiamo che la mente si muova in un contesto inconsapevole, all’interno del quale il soggetto deve come non deludere l’altro”.


L'eccessiva disponibilità è un modo per non deludere
Le persone che fanno fatica a dire no, quando esprimono un diniego, possono sentirsi a disagio “perché è come se esistesse un conflitto tra un desiderio autentico (di esprimere la propria volontà, il sì) e l’interlocutore interno interiorizzato, rappresentato dal Super Io – nel linguaggio freudiano – che, invece impone di assecondare la volontà dell’altro”.

In altri termini, è come se si fosse guidati da un censore interno, molto rigido e poco malleabile.

"Sarebbe opportuno che la nostra disponibilità verso gli altri fosse molto forte, ma non così rigida da costringerci a piegarci alle volontà degli altri. In questo modo rischiamo di indebolire la nostra posizione affettiva verso gli altri, rovinando il modo con cui ci relazioniamo ad essi". È un po' come mostrarsi sempre deboli e mai assertivi, rischiando l'infelicità.

Dire sempre di sì è un modo per illudermi che gli altri mi vogliano bene: poiché presto sempre ascolto alle richieste dell’altro non si può mai dire niente contro di me.Ha un’origine lontana, l’incapacità di dire di no. «Nasce nelle persone che hanno subito nell’infanzia dei ricatti affettivi», spiega Leonardo Milani dell’lstituto di psicologia del benessere di Ferrara. «In chi, insomma, non ha ricevuto un amore incondizionato, ma subordinato a un gesto, a un’azione. Tipo: “smetti di piangere, se no la mamma va via” o “se non vieni qui il papà non ti vuole più bene”». Per ottenere amore sono quindi abituati a rinunciare ai propri desideri. «Una ferita infantile che viene memorizzata dall’amigdala, il nostro “archivio emotivo”, una parte del cervello che registra gli stati d’animo. Ogni volta che si ripresenta una situazione simile, lo schema si ripete: e dire di no sembra impossibile». L’autostima di queste persone è costruita quindi solo sull’approvazione degli altri. Risultato: più che dei protagonisti della vita sono dei «portaborse». «Per uscire da questa impasse si può ricorrere alla meditazione», dice lo psicologo. Con degli stati di rilassamento guidati si può imparare a visualizzare il proprio valore, che non dipende né dalle opinioni degli altri né da ciò che riusciamo a fare. E’ l”autostima spirituale”, quella interiore. Aiuta a capire che si può dire di no senza ferire l’altro. Anzi, suscitandola sua ammirazione».



Per essere felici bisogna possedere una buona dose di autostima.

Per conquistare l’autostima, è necessario raggiungere l’indipendenza psicologica dai giudizi degli altri. Finchè continueremo a credere “bovinamente” ai giudizi delle persone che ci circondano ed a lasciarci condizionare solo dai loro punti di vista, la strada verso la felicità sarà sempre in salita.
Per aiutarvi a capire meglio di cosa sto parlando, di quanto le opinioni e gli stati d’animo degli altri rappresentino spesso il motivo della nostra infelicità, vi lascio coinvolgere da due brani tratti dal bellissimo libro del religioso Anselm Grun: “Autostima ed accettazione dell’ombra” .

“Molto spesso le persone che hanno una scarsa stima di sè non hanno il coraggio di esprimere la propria opinione: preferiscono adattarsi. Prima, durante un discorso, vogliono vedere qual è l’opinione prevalente; poi portano avanti lo stesso punto di vista. Non hanno il coraggio di dire di no, se qualcuno chiede loro qualcosa. Vogliono essere amati da tutti. Ma poiché vogliono accontentare tutti, restano insignificanti e alla fine non trovano nessuno che voglia veramente essere loro amico. A furia di voler accontentare tutti, perdono essi stessi la ragione della loro vita.
La causa dell’atteggiamento di chi si adatta è da attribuire al fatto che si riceve autostima dall’approvazione e dalla stima degli altri. Ci dobbiamo guadagnare l’accettazione degli altri. Da bambini non si sperimenta mai il fatto di essere accettati grazie al nostro sé. Siamo accettati solo a condizione di essere bravi e di adattarci. In questo modo cerchiamo di adattarci e di renderci amabili a tutti.

Questa però non è vita, ma sopravvivenza.
Persone di questo tipo vivono sempre nella tensione di essere accettate o meno dagli altri: poiché esse stesse non si accettano, sono sempre concentrate sul fatto di essere accettate dagli altri, per poter così sperimentare il loro diritto di esserci. E hanno sempre paura di essere rifiutate: esse riferiscono tutto ciò che vedono a sé stesse. Pensano che gli altri parlano e ridano di loro. Poiché esse stesse non si accettano, pensano che anche gli altri non le accettino. Tuttavia il loro più struggente desiderio è di essere finalmente accettate, di poter finalmente valere agli occhi degli altri. Un comportamento che ricerca l’approvazione è davvero una vita di livello ridotto: ci si deve sempre adattare agli altri; si ha paura di esprimere la propria opinione, perché potrebbe essere derisa."In particolare su quest’ultima frase vi invito ad un’attenta riflessione: se noi lasciamo dipendere i nostri successi, i nostri stati d’animo, la nostra felicità o infelicità da quello che gli altri pensano di noi, non stiamo vivendo, ma soltanto accettando di trasformarci da persone a cose in balia delle decisioni delle persone che ci circondano.

Impariamo a dire no, quando è solo la paura ad imporci di dire si! Per tutte volte che la diamo vinta ai nostri interlocutori infatti, pagheremo un prezzo altissimo con la nostra interiorità. La maggior parte delle problematiche psicologiche è appunto il frutto di frustrazioni ed insoddisfazioni di questi tipo.

Non valorizzare e declinare i nostri desideri e le nostre aspirazioni non è altruismo.

Perfino generosità, disponibilità ed altruismo devono avere radici profonde in una terra fertile alimentata da una grande quantità di autostima, che se invece manca, ci renderà svogliati anche in gesti filantropici, e quest’ultimi cederanno in poco tempo il posto ad invidia ed insoddisfazione profonda.

Agire sul corpo per modificare la psiche
E' il principio su cui si basa la terapia psicosomatica. Perché ogni emozione, ogni pensiero ogni idea ha un suo corrispettivo simbolico in un’area del corpo. La psiche attraverso i neuroni, e sotto forma di impulsi bioelettrici, raggiunge infatti il sistema muscolare, modificandolo. «Chi è colpito dalla “sindrome del sì”, per esempio, si sente affettivamente dipendente dagli altri. Ha quindi una bassa energia muscolare e spesso si rifugia nel cibo», spiega Angelo Musso, autore di Carattere e salute (Centro scientifico editore). «Il suo sogno ? Amare ed essere amato da tutti. Per questo nella tipologia psicosomatica questo carattere è definito come “affettuoso”. Non a caso nella vita a due queste persone non sono mai in grado di separare la componente sessuale da quella affettiva. Il loro problema è donare completamente, senza però essere capaci di amare davvero se stessi». La soluzione:capire che l’affettività è una componente importante. Ma non l’unica. E riscoprire così le proprie potenzialità, smettendo di vivere «attraverso» gli altri. Come? «Rinforzando i muscoli delle gambe e ricorrendo alla digitopressione: si scoprirà così il piacere di camminare da soli, di essere indipendenti. E poi, imparando a liberare la rabbia repressa battendo ritmicamente mani o piedi prima di coricarsi».


Un pensiero magico, quasi superstizioso: è quello usato da alcune persone colpite dalla «Sindrome del si». «Sono convinte che rifiutare un favore possa avere consegueme disastrose. Dire di si diventa allora quasi un rito propiziatorio», spiega Giorgio Nardone, docente all’Università di Siena e autore di Terapia breve strategica (Cortina). Per liberarsi da questo schema mentale si possono allora utilizzare dei semplici «contro-rituali»: permettono di modificare il comportamento senza che il soggetto, all’inizio, ne sia davvero consapevole. «I cambiamenti più profondi non avvengono con le spiegazioni razionali. Ma sperimentandoli più volte. Un esempio? Prima di dire per l’ennesima volta “sì”, suggerisco di giocare con la sorte, tirando una moneta. Sarà allora “il caso” a decidere. Risultato: se esce il “no”, la persona non si sentirà in colpa. E sperimenterà le proprie risorse. Imparando lentamente ad opporsi da sola». Ma l’obiettivo è scardinare anche un’altra falsa credenza: dimostrare che chi esprime il proprio dissenso ottiene più (e non meno) consensi. Come? «Cominciando a dire dei “no” mascherati: “potrei farlo, ma non so se ho tempo”; “mi piacerebbe dirti di sì, ma forse non sarei in grado”. Basta fare questo “esperimento” per pochi giorni per scoprire di essere diventati più desiderabili: perché nessuno stima davvero chi si annulla»


Suggerimenti per migliorare questo comportamento
“Rendersi conto delle ragioni storiche di questo comportamento verso gli altri è senz’altro un primo passo che consente di essere autentici nelle relazioni.

- Essere consapevoli di dire sì, quando invece si vorrebbe esprimere un rifiuto, come se fosse un atteggiamento automatico.
- Imporsi quasi di esprimere i propri desideri
- Rischiare di deludere e dire di no piuttosto che coltivare questo bisogno continuo di non deludere l'altro.
- Cominciare a dire no nelle piccole azioni quotidiane.

A poco a poco ci accorgeremo che questa incondizionata disponibilità in realtà ci mette in prigione. Il rischio di esprimere rifiuto invece ci darà la speranza di uscire da questa gabbia e di comprendere che le nostre relazioni vanno bene anche se qualche volta diciamo di no. Con l’esercizio impareremo a riconoscere quali sono le persone e le situazioni giuste per noi”.


L’autostima ha qualcosa a che fare con l’illuminazione spirituale?
In altre parole, una forte autostima riflette un maggiore avanzamento spirituale rispetto alla bassa autostima? Abbiamo bisogno di un “ego sano” prima di potere avanzare spiritualmente?


Indipendentemente da come la mettiamo, l’ego è sano alle sue condizioni. Utilizza l’alta e la bassa autostima per il suo scopo di rendere reali il corpo e il mondo, mantenendoci così radicati nel sogno di separazione.Bisogna comprendere che la nostra autostima sia alta o bassa,fa riferimento tanto al corpo psicologico ed emozionale quanto al corpo fisico. L’autostima', in termini egoici, non significa altro che l’ego si è illuso nell’accettare la propria realtà …” Dovremmo vedere la percezione che abbiamo di noi stessi, sia essa gonfiata o sgonfiata, come il riflesso della nostra scelta di identificarci con il corpo e renderlo reale. In questo senso, alto o basso sono la stessa cosa: non c’è una gerarchia di illusioni. Sono tutte opportunità di perdonarci per chi pensiamo di essere quando neghiamo chi siamo veramente.



Questo articolo può essere condiviso e divulgato rispettando il lavoro svolto citando la fonte dello stesso Blog e le relative fonti esterne citate dallo stesso.Diario di una ragazza indaco di Michela Marini © COPYRIGHT
(Fonti:http://www.psicologiadelbenessere.it - http://spiritualita.ecletticamente.com
Rivisto da: ragazzaindaco.blogspot.it)

martedì 20 maggio 2014

La legge d'attrazione tra persone







La legge di attrazione è il nome col quale viene indicato un potere innato dell'essere umano. Oggi milioni di persone hanno compreso che la realtà che viviamo quotidianamente dipende da ciò che pensiamo.
Il concetto è semplice: ciò che pensiamo diviene la nostra realtà. E' vero, può sembrare semplicistico, ma le cose funzionano proprio in questo modo. La fisica quantistica lo ha dimostrato da oltre un secolo, ora anche la biologia, una scienza ben più concreta e vicina all'uomo comune, è arrivata a confermarlo grazie agli studi condotti da B. Lipton.

Il pensiero da solo non è sufficiente a creare la realtà, ciò che fa accadere realmente e velocemente le cose è l'energia associata al pensiero. L'energia di cui parliamo è l'emozione. Qualsiasi emozione, dalla gioia alla tristezza, dall'entusiasmo alla paura. Tutte le emozioni che proviamo sono come benzina che fa funzionare più o meno velocemente il motore della legge di attrazione.

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