venerdì 31 maggio 2013

SOGNARE : Simboli del femminile nei sogni




“Comprendere il linguaggio dei sogni è un’arte che richiede competenza, talento, pratica e pazienza.” Erich Fromm



Simboli del femminile nei sogni
Simboli del femminile nei sogni sono legati a tutte qualità dell'archetipo originario, e la loro frequenza ne evidenzia l'importanza anche nei sogni maschili.

Simboli del femminile nei sogni di uomini e donne sono numerosi e frequenti.

In genere sono legati ad un’energia ricettiva e ad una forma concava, oppure rimandano alla fertilità, alla fecondità al sesso femminile e alla capacità di generare.


L'ARCHETIPO DEL FEMMINILE
L'archetipo del femminile è legato al "sentire", alla consapevolezza del mistero, all'inizio ed alla fine della vita, all'utero ed alla tomba.

L’archetipo del femminile che riunisce tutti gli aspetti legati all’intuito ed alla ricettività si esprime nelle proprietà dell’emisfero destro attraverso il pensiero analogico, sintetico, intuitivo e si manifesta nella mano sinistra (il contrario per i mancini).

Nelle culture orientali viene espresso con il simbolo dello Yin mentre in quelle occidentali lo si fa coincidere con l’anima junghiana (la parte femminile inconscia nell’uomo)

E’ una sub-personalità che esiste in ogni individuo, ma nella donna porta le qualità dominanti del suo spirito, mentre nell’uomo è presente come un Sé psichico opposto, che si può integrare.



Al femminile interiore sono legate la capacità di sognare e percepire, le sensazioni, le immagini e le visioni, ma pure le funzioni del sentimento e dell’ emotività, che si esprimono nella cura dei rapporti, dei figli e delle cose, nella ricerca della “bellezza”, nel desiderio di una “crescita” nella relazione, ma pure nella irrazionalità, nella mancanza di limiti, in una ricerca di “fusionalità” che può essere soffocante e che va a costituire un lato oscuro che può essere distruttivo e divorante.

Si pensi a tutte le figure inquietanti e negative che emergono nei miti, nelle favole e, in tempi moderni, nel cinema: la madre terribile, la strega, la matrigna, la traditrice, la dark lady, l’assassina.

Il femminile, nella sua espressione simbolica, è collegato alla modalità inconscia dell’esistenza: quando facciamo qualcosa senza sapere perchè, sentendo una spinta che viene da dentro, stiamo seguendo questa energia archetipica che ha la capacità di muoversi verso l’ignoto, comprendere l’insieme di una situazione, cogliere tutti i particolari, pensare in modo globale, trovare connessioni.

Al femminile appartengono sensualità, fecondità e capacità di procreare, e questa spinta biologica si esprime nel proteggere e dare calore, nella creatività ed espressività artistica o artigianale, nelle opere manuali, nell’abilità di realizzarle.

L’archetipo del femminile nei sogni si presenta con numerosi simboli: laterra, la luna, la grotta, la notte, e con le figure femminili ed i loro ruoli: la madre, la nonna, l’infermiera, la sacerdotessa, l’adolescente, l’amante, la prostituta.

Simboli che riconnettono il sognatore con i bisogni del suo corpo, con la necessità di rallentare le attività ed ascoltarsi, col riuscire sopportare il dolore, col sentimento della comprensione e dell’empatia.
L’energia del femminile non è riservata per diritto di nascita alle donna, non coincide con la femminilità biologica, ma agisce nella psiche individuale di ogni individuo. Ma quando è sviluppata, equilibrata, accettata ed espressa favorisce nella donna la possibilità di vivere la sua condizione con pienezza e con piacere, nel contatto intimo col suo corpo e la sua creatività, ma anche nell’apprezzamento della sua mente, della sua fantasia, della capacità di vedere oltre.

E’ un archetipo legato al “sentire”, alla consapevolezza del mistero, all’inizio ed alla fine della vita, all’utero ed alla tomba.
Questi sono i doni dell’ archetipo del femminile. E quando la donna non riesce ad avere accesso a questi doni, dai quali discende consapevolezza di se’ e fiducia nel proprio potenziale, quando non riesce ad “immaginare” la propria vita, è allora che diventa “vittima dell’immaginazione altrui”.



La gravidanza nei sogni
La gravidanza nei sogni è un'immagine di grande potenza che va collegata ad una probabile "fecondità" del sognatore nell' essere aperto e ricettivo verso ciò che la vita porta, ed avere la capacità di elaborare e trasformare le esperienze per il proprio benessere e la propria maturazione.

La gravidanza nei sogni è un’immagine molto comune, si collega all’evoluzione psichica del sognatore e preannuncia la nuova maturità che sta prendendo forma, e che dà accesso ad una nuova fase dell’esistenza.

Nella visione di Freud e di Jung, la gravidanza annuncia un rinnovamento ed un sacrificio di aspetti legati al passato del sognatore. Jung, in particolare, considera il figlio in grembo un simbolo del “Puer aeternus e del suo potenziale di rinnovamento. ” Il bambino che deve nascere è figlio dell’individuazione ancora inconscia. Egli è il futuro ancora in potenza ” (C.G. Jung- Tipi psicologici in Opere vol. 6 Bollati Boringhieri To)

Sognare la gravidanza, può indicare anche il reale desiderio di un figlio, mettere in evidenza la maturazione del corpo, lo scoccare di un orologio biologico, il bisogno fisico di vivere questa esperienza come espressione e completamento della femminilità.

Ma può accadere che sia la mente ed il desiderio della sognatrice ad esprimersi, quindi sognare di essere incinta andrà interpretato come “promessa” di ciò che sarà, indicherà ciò che è ancora in “gestazione”,che può arrivare o essere realizzato.

Potrà riferirsi ad un progetto del sognatore, qualche cosa di immaginato o di programmato, atteso e ricercato che sta prendendo forma o che si sta trasformando, che muove dall’ “idea” alla sua realizzazione.

Sogni di gravidanza possono arrivare, per questa ragione, anche ad esponenti di sesso maschile.

La gravidanza nei sogni è un’immagine di grande potenza che va collegata ad una probabile “fecondità” del sognatore nell’ essere aperti e ricettivi verso ciò che la vita porta, ed avere la capacità di elaborare e trasformare le esperienze per il proprio benessere e la propria maturazione.


Partorire nei sogni
Partorire nei sogni preannuncia l'emergere di qualche cosa di nuovo: un cambiamento che il sognatore sta affrontando e che si sta definendo in nuove situazioni e possibilità, desideri ed idee che si stanno concretizzando, impegni e abitudini che stanno volgendo al termine.

Partorire è un momento importante e fondamentale nella vita di una donna che segna una trasformazione radicale: un nuovo essere viene al mondo, e con lui nascono nuove abitudini e sentimenti, nuovi pensieri, un nuovo status. E’ una improvvisa rivoluzione che cambia radicalmente la persona e, di riflesso, la vita che sta vivendo.

Anche nei sogni il parto preannuncia l’emergere di qualche cosa di nuovo: un cambiamento che il sognatore sta affrontando e che si sta definendo in nuove situazioni e possibilità, desideri ed idee che si stanno concretizzando, impegni e abitudini che stanno volgendo al termine, opere realizzate.

Novità e drastici cambiamenti interiori ed esteriori sono quindi legati a questa immagine onirica che è espressione di tutte le potenzialità del sognatore: la capacità di “generare” di “creare”, di “dare vita” a qualcosa di nuovo, e il nucleo deputato all’espansione, alla duplicazione, all’ampliamento.

Simbolo primario del passaggio da una fase all’altra della vita e di nuove inclinazioni più aderenti all’età che devono trovare spazio nella realtà del sognatore, partorire si collega all‘archetipo di morte e rinascita e, quando appare nei sogni, che lo si viva in prima persona o si osservi altri che partoriscono, che si sia femmine o maschi, è sempre immagine di grande impatto emotivo che riconnette con la propria creatività naturale e con l’esigenza trasformativa della vita, con l’evoluzione interiore e con diversi livelli di maturità.


Le mestruazioni nei sogni
In genere le mestruazioni nei sogni mettono la donna di fronte alla sua condizione di "femmina" e di essere fecondo. Le mostra quanto il legame con il suo corpo sia importante e vitale, e quanto questo sangue esprima il suo potenziale di essere umano femmina.

Le mestruazioni vengono associato alle fasi lunari per la loro comparsa ogni 25-28 giorni che corrisponde al periodo di rivoluzione siderale della luna, questo ripetersi rimico di un attività fisiologica così intima, e lo stretto rapporto con i cicli della natura, risveglia nella donna sentimenti contrastanti, che possono andare da un senso profondo di appartenenza all’ordine cosmico e di consapevolezza del suo potere creativo, alla paura o al disgusto per il fluire del sangue che pare privarla di calore ed energia o renderla più debole e vulnerabile, che mina la sicurezza di se’ e del proprio corpo.

Ogni mestruazione può risvegliare una ferita originaria che riflette l’imprinting con cui sono state accolte la prima volta dalle persone di riferimento: la sensazione di essere “sporca” di essere indegna di cominciare un cammino di pena e sacrificio, di “perdere” e soffrire, il rifiuto della condizione di donna, la vergogna, il senso di colpa, oppure al contrario la consapevolezza di una crescita e maturazione necessaria, di un meccanismo di perfezione naturale che ogni mese si perpetua, l’idea della fecondità e della possibilità di poter ospitare la vita.

Le variabili con cui le mestruazioni vengono accolte sono pressoché infinite ed incidono profondamente sulla psiche, sul corpo e sui problemi più o meno accentuati che possono accompagnarle. Questi sentimenti di accettazione o di rifiuto sono molto importanti per la comprensione dei sogni in cui compare il sangue mestruale, perchè danno la misura della crescita ed evoluzione della sognatrice in un percorso di crescita, di maturazione ed accettazione di se stessa.

In genere le mestruazioni nei sogni mettono la donna di fronte alla sua condizione di “femmina” e di essere fecondo. Le mostrano quanto il legame con il suo corpo sia importante e vitale, e quanto questo sangue esprima il suo potenziale di essere umano femmina.

Al sangue mestruale che compare nei sogni vengono attribuiti significati diversi a seconda dell’emozione che la sognatrice prova nel vederlo: ci può essere sorpresa o dispetto a volte inquietudine, a volte ancora può sopraggiungere l’angoscia, soprattutto quando il sangue è copioso e la sognatrice si sente in pericolo.



Scarpe nei sogni
L'aspetto delle scarpe nei sogni è molto importante ai fini dell'analisi: belle o brutte, comode o strette
Le scarpe nei sogni sono immagini molto comuni che suscitano curiosità ed interesse, e sono associate a sentimenti di desiderio, di possesso o a precise sensazioni che riguardano il sentirsi, indossandole, più o meno a proprio agio.
Le scarpe sono il diaframma che separa il nostro piede dal terreno, che lo protegge dalle asperità della superficie e dalle intemperie, ma che permette anche di camminare, di correre, di avanzare, di lasciare impronte sul terreno, di prendere possesso di questo.

Nei tempi antichi la scarpa era un simbolo importante nelle operazioni di acquisto o di scambio, aveva il valore di un contratto concluso e di proprietà. Gettare una scarpa in un campo era segnalarne il possesso, cederla ad un acquirente era ribadire i diritti su di un bene, togliersi le scarpe entrando in casa altrui, significava rinunciare ad ogni rivendicazione o potere su quello spazio e sugli oggetti in esso compresi.

Il simbolo delle scarpe nei sogni comprende altri aspetti che riguardano la natura del camminare e procedere nel mondo, ed è legato quindi all’archetipo del viaggio, del percorso attraverso la vita, al viaggio di individuazione. Un viaggiare che in alcuni casi può acquisire il valore di distacco totale, dipartita, partenza, morte.

Le scarpe sono un importante complemento dell’abbigliamento sia femminile che maschile, veri e propri oggetti del desiderio per la bellezza e la fantasia delle forme, per la cura e la varietà con cui sono realizzate e sono entrate nell’immaginario erotico come feticcio capace di suscitare o di soddisfare il desiderio sessuale.

Questo aspetto di sessualità, di desiderio o di elaborazione della femminilità, emerge spesso nelle scarpe nei sogni ; e Freud lo sottolinea, individuandolo nella forma capiente e concava che rimanda ai genitali femminili.

L’aspetto delle scarpe nei sogni è molto importante ai fini dell’analisi: possono essere belle o brutte, piacere o non piacere, essere comode o strette, suscitare emozioni di desiderio e di benessere o dare senso si costrizione, possono essere pantofole o scarpe eleganti, stivali o scarpe da ginnastica, possono essere sporche, avere buchi, avere tacchi troppo alti ecc…Ogni forma ed ogni sensazione provata nel sognare le scarpe fornirà preziose informazioni sulla situazione reale del sognatore e su quello che sta affrontando.

Così, perdere una scarpa nei sogni ed affannarsi per ritrovarla, può richiamare la perdita di un rapporto, una rottura sentimentale, mentre sognare di camminare senza scarpe o con le scarpe sfondate, può collegarsi alla mancanza di capacità o di possibilità necessarie ad affrontare una determinata situazione, (facili i riferimenti alla vita sociale e a problemi in quest’ambito), oppure alla mancanza di mezzi finanziari che possono sostenere il sognatore.
Sognare di camminare senza scarpe dovrà indurre il sognatore a riflettere sull’ incapacità di difendersi in mezzo agli altri, di lasciare una traccia evidente, sulla carenza di autorevolezza.

Se le scarpe indossate nei sogni sono troppo strette, si potranno analizzare gli aspetti di una relazione di coppia soffocante, o situazioni che si è costretti ad affrontare e che “vanno strette”.

Un sogno frequente riguarda il trovarsi davanti a diversi modelli di scarpe e non saper quale scegliere, questo può indicare indecisione in ambito sentimentale o rispetto ad altre scelte che il sognatore deve effettuare: non sapere come comportarsi in determinate situazioni.


La luna nei sogni
La luna nei sogni provoca sensazioni forti e profonde che possono lasciare inquietudine, stordimento e forte curiosità.

La luna nei sogni come nella realtà evoca mistero ed incanto, e la sua luce morbida e eterea emoziona e stupisce il sognatore che la ricorda nella notte onirica.


Per i Greci, il simbolo della Luna era rappresentato con triplice aspetto di luminosità, di crescita - decrescita e di buio, dalle Dee Selene, Artemide ed Ecate. Ancora più indietro nel tempo, in Egitto era la Dea Iside che ne esprimeva la potenza notturna.

La luna è un simbolo cosmico che ha generato innumerevoli miti, e che ancora colpisce l’immaginario umano, che lo associa al mondo notturno fantastico e misterioso, alle visioni ed alle fantasie irrazionali, agli impulsi istintivi meno mediati dall’esperienza, alle esperienze paranormali, ai sogni, all’inconscio.
La luna è simbolo del femminile, degli umori , dei cambiamenti, del mondo sommerso e profondo che si contrappone al potere maschile, razionale, illuminante del Sole, mentre si lega profondamente alla Terra nella la sua connotazione femminile di Grande Madre ed ai ritmi naturali e biologici.

Influenza le fasi delle >maree, il buon esito di semine e raccolti, i cicli femminili, le nascite e i cambiamenti di umore, si pensi al modo di dire: “è lunatica” riferito ad una persona che subisce variazioni repentine d’umore…. quando la luna è piena cresce il numero di suicidi i malati mentali ed i pazzi sono più agitati.

La luna nei sogni rappresenta, a seconda delle situazioni in cui viene visualizzata, la necessità di rivolgersi verso aspetti più naturali, femminili ed intuitivi dell’esperienza, o il mondo dell’irrazionale e dell’inconscio verso cui il sognatore deve rivolgersi.

Sognare la luna può provocare sensazioni forti e profonde che possono lasciare inquietudine, stordimento e forte curiosità. Evoca il risvegliarsi di capacità sopite e non utilizzate durante la vita diurna, espone il sognatore alla costellazione di visioni e riflessi, bellezza e mistero, magia e buio.

La luna nei sogni può anche essere segnale di pulsioni inconsce che stanno prendendo il sopravvento, o verso cui il sognatore subisce attrazione al punto da farsene sommergere, o che non riesce a controllare.

Rappresentata nell’arcano maggiore XVIII dei Tarocchi è archetipo del mondo sommerso, delle emozioni, dell’irrazionalità e del mistero, ma pure della naturalità e fluidità che sfociano in romanticismo, poesia e dolcezza, nella fiducia di poter “vedere” anche attraverso l’ombra, di gettare uno sguardo oltre la realtà.



La terra nei sogni
Terra promessa, Paradiso Terrestre, Terra Santa, Terra mia, baciare la Terra, Terra di nessuno, Terra occupata.... la terra nei sogni, nell'immaginario collettivo e nell'esperienza personale, emerge come simbolo di un legame primordiale ed unico.

La terra nei sogni è l’archetipo della ” base”, ed esprime sicurezza, solidità ed accoglienza. E’ l’elemento naturale per eccellenza che identifica e contiene l’umanità.

Il profondo legame simbiotico con la terra si sviluppa fin dalla nascita. Ci stiamo in piedi sopra, i bambini la toccano e a volte la mangiano, gli sciamani la usano come medicina, i contadini la arano e coltivano, le tribù la adorano, gli uomini la ricoprono di cemento ed affondando le fondamenta come radici, i minatori la scavano. La nostra prima identificazione è di essere umani Terrestri.

Nel simbolo della Terra è presente, fin dalla notte dei tempi, una forte connotazione materna. Nella mitologia greca Terra era Gaia, che partorì tutti gli Dei e venne chiamata Grande Madre. Il simbolo è quindi legato alla femminilità, alla nascita e fecondità, alla crescita e rigenerazione. Ricettiva e yin, si oppone, nella sua passività e densità, alla potenza maschile aerea ed attiva del cielo.

Collegata alla materia primordiale, al caos della creazione, alla prima materia alchemica da cui si sviluppa ogni altro processo, la Terra è universale, ha e mantiene un carattere sacro legato alle origini, alle radici personali, alla ricerca individuale, al viaggio archetipico, ma anche alla sua struttura di pianeta rotondo e sferico, sospeso come per magia nello spazio.


Sognare la terra, che la si scorga come pianeta o come base su cui poggiare o sostare, si collega al principio della sicurezza e dell’appartenenza, oltre a includere altri significati già evidenziati, che vanno sempre esaminati e considerati in relazione ad ogni diverso contesto onirico.

La Terra è, legata al simbolo del numero Uno, in cui totalità ed apertura si fondono, mantiene ed amplifica queste qualità, e dal suo nucleo rovente si espande raffreddandosi, a nutrire ed accogliere la vita.


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Diario di una ragazza indaco di Michela Marini © COPYRIGHT

SOGNARE : Esseri soprannaturali nei sogni





Uno non può mai sapere di sognare, anche se può sognare di dubitare che si tratti di un sogno oppure no. Thomas Hobbes
Esseri soprannaturali nei sogni

La sirena nei sogni
La sirena nei sogni è il simbolo di una attrazione fatale, di un piacere che nasconde delle insidie o di una passione che priva il sognatore di ogni contatto con la realtà.

La sirena nei sogni rappresenta la seduzione ed il potere delle passioni. E’ il simbolo di ciò che attrae in modo irresistibile, dell’istinto e del desiderio non mediati dalla ragione, del fascino soggiogante, della soddisfazione immediata di un impulso.


Le sirene del mito sono esseri fantastici metà donne, metà pesci. Vivono nelle profondità del mare dalle quali risalgono per ammaliare con il loro canto e la loro bellezza gli incauti marinai che, nel tentativo di raggiungerle, si gettano fra le onde e vengono divorati.

Ulisse nel celebre episodio dell’Odissea si fece legare all’albero-maestro della nave per fuggire l’attrazione del loro canto, ed è il significato simbolico di questa immagine che ci aiuta a comprendere meglio la natura della sirena nei sogni. Essere legati all’albero maestro, infatti, è restare aggrappati alla ragione, combattendo con tutte le forze un desiderio autodistruttivo.

La sirena è il simbolo di una attrazione fatale, di un piacere che nasconde delle insidie o di una passione che priva il sognatore di ogni contatto con la realtà.

Sognare una sirena è un segnale importante, perche può aiutare il sognatore a riflettere sulla sua situazione ed i suoi desideri. E questo può spostare l’ago della bilancia verso la ragione fino a quel momento trascurata.


Il significato della sirena nei sogni degli uomini, è quasi sempre collegato ad una donna per cui perdono la testa, oppure ad una trasgressione sessuale per la quale stanno abbandonando ogni forma di prudenza.

Nel simbolismo della sirena nei sogni (e nella realtà) è presente un elemento di corruzione, di degradazione che è importante considerare, la sirena non è solo fascino, attrazione o piacere di abbandonarsi ai propri istinti, la sirena è pericolo. E’ l’aspetto oscuro del l’archetipo del femminile che nel mito porta nella morte e alla perdita dell’anima, e al presente conduce alla perdita della propria identità sociale, al rinnegare i propri valori, pagando un prezzo altissimo per una soddisfazione illusoria.


Ma la sirena nei sogni non si lega solo alle fantasie amorose, a sogni ed inganni, ad un’ esasperata immaginazione sentimentale ed erotica, all’inganno delle passioni, la sirena può indicare ogni altro tipo di tentazione. Ad esempio quella di gettarsi a capo fitto in una situazione attraente, ma illusoria, senza sbocchi, pericolosa.

Ed in alcuni casi può incarnare il fischio di una “sirena” acustica, una sorta di stop, di blocco ad iniziative o situazioni. L’inconscio ha le sue misteriose ragioni ed un originale senso dell’umorismo, e sceglie le immagini che giudica più congeniali alla sensibilità del sognatore, allo scopo di stimolare il ricordo e colpire l’attenzione.




Un gigante nei sogni
Il gigante nei sogni si collega ad un aspetto del sognatore che è “cresciuto” a dismisura e può schiacciare ed ostacolare altri aspetti.
Il gigante nei sogni è un simbolo molto interessante: abbastanza raro, è rappresentazione di qualcosa di “gigantesco” che si sta manifestando nel sognatore o nella sua vita.

Giganti sono gli uomini enormi che nella mitologia greca vengono generati da Gaia, la terra, per vendicarsi dei Titani rinchiusi nel Tartaro. Loro caratteristica è la forza, la possanza, le dimensioni, ma soprattutto la materialità, che contrasta ogni bisogno aereo e spirituale.
Il gigante nei sogni riporta con i piedi per terra, rappresenta la terra e le istanze terrene ed il peso di queste all’interno di una dinamica o di una situazione, il valore dell’oggettività e della realtà. Capiamo allora quanto possa essere importante la sua immagine nei sogni e quanto possa contribuire a meglio comprendere ciò che sta accadendo nel sognatore ed intorno a lui.

Materialità, pregnanza, oggettività, concretezza, forza fisica…sono tutte le qualità che possiamo ricercare nel gigante dei sogni oltre ad una certa “inflazione dell’io” e ad un senso di orgoglio smisurato.
Il gigante si collega quindi ad un aspetto del sognatore che è “cresciuto” a dismisura e può schiacciare ed ostacolare altri aspetti, ma può anche indicare il “gigantesco” potere di alcune idee ed aspirazioni o una sorta di ingenuità che deriva dalle immagini di “gigante buono” che con le fiabe abbiamo introiettato.

Vediamo allora che, nonostante l’apparente semplicità di interpretazione, il gigante nei sogni è un simbolo complesso che va analizzato volta per volta, e che può rimandare a significati molto diversi tra loro.


Una fata nei sogni
La fata in molti sogni simboleggia la capacità di trascendere la realtà del quotidiano e di azzardare nuove ipotesi di vita libere da regole umane, fuori dai limiti del comune vivere.

Presente nei racconti e nelle fiabe di ogni paese, la fata appare di rado nei sogni, ed suo aspetto e carattere possono essere quanto mai mutevoli.

La fata è la rappresentazione delle possibilità soprannaturali o dei poteri sviluppati dalla mente, di una fantasia ed immaginazione dominanti, delle energie sottili che non trovano modo di manifestarsi.

Nella mitologia romana e greca Parche, Moire e Keres si possono considerare le antenate della fata, le radici da cui originano i poteri che danno accesso ad una visione dell’esistenza ampia e misteriosa, in cui si tessono i destini individuali.

Ugualmente significative sono, nella loro ambivalenza, la Banshee della cultura celtica che in se’ riunisce opposte caratteristiche di fata-strega, e Melusina che, nelle sue metamorfosi di donna-serpente, è l’immagine potente degli aspetti contrastanti che dall’inconscio tracimano nell’esistenza.

Le qualità della fata sono spesso ambigue, in lei male e bene si confondono o sfumano l’uno nell’altro. E così il carattere di “meraviglia” che suscita, l’ incanto, la bellezza, il senso di magia facilmente si trasformano in orrore, sospetto, paura.

La fata in molti sogni simboleggia la capacità di trascendere dalla realtà del quotidiano e di azzardare nuove ipotesi di vita libere da regole umane, fuori dai limiti del comune vivere.

Ciò può portare a concepire i progetti più audaci, le fantasie più entusiasmanti ed affascinanti anche quando non appaiono supportate da reali qualità e possibilità di realizzazione, anche quando sono solo frutto di un mancato adattamento ai cambiamenti o alla staticità della situazione. Fantasie e grandiosità irreali che, nei casi limite, sono determinate da un’inflazione dell’io.

Per questa ragione la fata può spaventare a morte le parti più ligie, più abitudinarie, più inquadrate della personalità. La fata è ciò che non si riesce a realizzare e che che cova nell’inconscio gonfiandosi fra desiderio e rancore, fra senso di possibilità e sgomento della rinuncia.

Così questo simbolo può portare vitalità e mostrare al sognatore aspetti di se’ “particolari”, di grande sensibilità e fantasia, di grande fascino, espressioni del femminile e della forza della madre terra.

O al contrario, concentrare in se’ l’ambiguità di una sofferta trasformazione, di una mancanza di adattamento, di un dualismo in cui madre oblativa e madre terribile convivono senza equilibrio.


Extraterrestri nei sogni
Extraterrestri, ufo ed alieni, fra fantasie e sogni danno sostanza a tutto l'inconoscibile, ma pure alle profondità più insondate dell'inconscio individuale e collettivo.
Extraterrestri ed alieni compaiono sempre più spesso nei sogni dell’uomo civilizzato e sono sempre più radicati nella fantasia collettiva.
Fra scienza e fantascienza, alle prese con teorie e scoperte sempre più avanzate sull’universo e sulla vita, nel tentativo di immaginare o di definire l’ignoto e di conoscere gli spazi interstellari, l’ extraterrestre incarna il mistero più profondo e lo rende tangibile ed affrontabile.

E se di volta in volta questi assume le caratteristiche dell‘eroe, del nemico o di un sorprendente “altro da se’“, misura anche il tentativo di afferrare razionalmente ciò che è lontano anni luce dall’umano, di colmare la distanza ed il vuoto, di calmare la paura del diverso, di percepire una somiglianza o fuggire dallo specchio di Medusa di un’orrenda diversità.

Ma soprattutto consente di non immaginarsi soli, semplici e casuali fenomeni di una natura senza scopo. Così che ufo, alieni ed extraterrestri fra fantasie e sogni danno sostanza a tutto l’inconoscibile, ma pure alle profondità più insondate dell’inconscio individuale e collettivo.
E se da un lato questo può essere spaventoso ed oscuro, come molti degli aspetti rinnegati che fanno parte della nostra “ombra“, dall’altro offre una via di fuga dalla condizione umana, la possibilità di immaginare tutto e di giustificare tutto.
Nei sogni l’extraterrestre diventa il simbolo della diversità assoluta e del bisogno di evadere dal quotidiano o di un rifiuto della realtà. “Sei proprio un extraterrestre” è una frase che, detta con ammirazione o con rifiuto, esclude ogni somiglianza ed isola da ogni contesto.

Sognare di essere un extraterrestre può mettere in evidenza le parti della personalità del sognatore che aspirano ad essere diverse e che non sentono o non amano il contatto con quanti vivono attorno, oppure indicare una fantasia eccessiva e fine a se stessa che porta lontano dai compiti e dalle responsabilità quotidiane.

Mentre extraterrestri che nei sogni minacciano l’umanità o il sognatore sono rappresentazione di parti rinnegate che stanno emergendo dall’inconscio, o più oggettivamente espressione del proprio sentirsi soli, isolati, emarginati ed avvertire gli altri profondamente diversi ed ostili

Colloqui sereni e scambi avventurosi con gli extraterrestri dei sogni possono mostrare la voglia, il desiderio o la necessità di accedere ad un sapere diverso, ad amicizie più interessanti, ad esperienze fuori dalla norma, di superare i propri limiti e mettersi alla prova.

Diverso il caso in cui nei sogni si vedano ufo ed astronavi. Questi elementi possono, a seconda del contesto e delle sensazioni che provocano, rappresentare il timore del sognatore nei confronti del mistero e delle cose che non conosce, essere l’espressione della sua ansia di fronte a reali situazioni problematiche ed oscure, oppure mettere in scena, attraverso un’eccessiva propensione alla fantasticheria, il suo desiderio di evasione dalla realtà.


Sognare Dio
Sognare Dio è un modo per ricollegarsi ad una sapienza superiore interna che trascende quella prettamente umana del vecchio saggio, per ampliarsi verso una sublimazione degli umani desideri, una visione allargata che oltrepassa le emozioni e le circostanze vissute.
Non è un sogno frequente, ma la presenza di Dio vi è avvertita come unica ed assoluta, come certa ed essenziale. Il Dio che compare nei sogni può avere sembianze da Antico Testamento: alto, imponente, grande, vecchio, con la barba bianca e richiamare allora (in parte ) l’archetipo del vecchio saggio o del padre, ma può anche offrirsi in forme fumose ed indistinte come vapori o fiamme o con una voce proveniente dal cielo.

Può imporre la propria presenza vigile o spendersi in affermazioni, consigli, asserzioni che possono essere collegate a ciò che il sognatore sta vivendo o vestite di un’aura enigmatica come quesiti da decifrare.
L’idea di Dio è indissolubilmente legata a quello all’uomo e, in modo particolare nei sogni, rappresenta tutte le incognite che l’esistenza reca in se’, l’idea stessa di immensità e di vuoto oltre la tangibile realtà, di assenza temporale, di indissolubilità. E’ l’inizio e la fine, il senso dell’Uno da cui tutto origina ed in cui tutto si concentra.

E’ l’idea astratta di un significato oltre l’incognita della comprensione umana. Concetti che sfiorano l’ immensità, l’infinito e il bisogno di significato, che si distaccano dalle miserie e dalla povertà dell’umano operato e che, per questa ragione, fondono nel Dio che compare nei sogni, gli aspetti psichici meno legati al contingente e che hanno una precisa idea di divinità e di onnipotenza, che ragionano in termini di metafisica e di distacco dalle situazioni.

Un Dio interiore che parla per correggere, per esortare, per indirizzare o per proteggere e le cui considerazioni hanno grande risonanza nel sognatore che, impressionato, cerca l’ interpretazione di questo “messaggio del cielo“.

Così i sogni in cui Dio parla o si rende visibile possono essere molto importanti proprio per la quota di attenzione che sicuramente il sognatore vi riserva, costituendo un sicuro espediente per catturarne l’attenzione.

Sognare Dio è un modo per ricollegarsi ad una sapienza superiore interna che trascende quella prettamente umana del vecchio saggio, per ampliarsi verso una sublimazione degli umani desideri, una visione allargata che oltrepassa le emozioni e le circostanze vissute.

Come se l’inconscio facesse ricorso alla potenza di questo simbolo per richiamare il sognatore alla potenza che egualmente alberga in lui, alla possibilità di leggere le situazioni con una ampiezza e saggezza superiore, come se lasciasse intravedere il frammento di divinità in tutti presente.

Sognare Dio può segnalare la necessità di recuperare il contatto con aspetti del proprio sentirsi “divini” o del proprio potere personale, con la necessità di vedere oltre il contingente. Può segnalare allora la forza e la ricchezza presente in noi e la capacità, di conseguenza, di perseguire realizzare i propri obiettivi nonché superare eventuali ostacoli.

Dio nei sogni può richiamare, con la sua presenza, anche il bisogno di protezione e di conforto, la necessità di una presenza superiore e di una giustizia “divina”, mostrando così paure ed esitazioni o l’incapacità di gestire il proprio vissuto

Può, al contrario mettere in evidenza aspetti di estrema sicurezza o un senso di onnipotenza che forse offusca la nostra capacità di giudizio ed il nostro modo di relazionarci agli altri.


L'unicorno nei sogni
L'unicorno compare nei sogni raramente, ad indicare il bisogno di ritagliarsi uno spazio intimo non toccato dalla banalità o dalla tristezza del quotidiano. Questo avviene più facilmente nei sogni di adolescenti o bambini che sentono la paura di crescere e cambiare....
L‘unicorno, animale fantastico e bellissimo che popola miti e leggende, ha caratteristiche fiabesche, sognanti e “magiche” e con il suo riconosciuto carattere fantastico gode di un tale favore, nell’immaginazione collettiva, da popolare anche i sogni (per lo più di giovani e bambini).

L’unicorno viene rappresentato come un cavallo con un lungo corno, dalle virtù guaritrici e antivenefiche, sporgente dalla fronte e la leggenda vuole che il suo carattere indomito e selvaggio venga ammansito solo dalle cure di una fanciulla vergine.

Nell’antichità lunghi corni di narvalo rinvenuti sulle spiagge erano raccolti, spacciati o rivenduti come appartenenti all’unicorno e, forse è stata proprio la forma perfetta, spiraleggiante ed intrigante di questo attributo a suscitare l’idea di un animale così particolare, bello e raro. Solo nella prima metà dell’800 la nascente scienza zoologica escluderà con decisione l’esistenza in natura di tale specie.

Ma l’unicorno ha continuato ad esistere nei miti e nella fantasia, e la sua grazia e bellezza sono diventate simbolo di una grazia e bellezza spirituale e di una purezza che appartiene alle sfere superiori. Il corno è un evidente simbolo fallico, ma la sua posizione al centro della fronte ( zona preposta all’uso della ragione, “terzo occhio” per la capacità di vedere oltre il tangibile ed il materiale) sublima ogni carica erotica ed ogni fisicità.
Ecco che l‘unicorno concentra in se’ tutta la carica dell’amore nel senso più ampio, ma senza le implicazioni del sesso. Simbolo del Cristo e dell’amore vero, puro e disinteressato che fugge ogni lusinga della materia, la sua immagine elegante si lega al mondo della fantasia, a qualcosa di incorruttibile e non soggetto alle leggi del tempo, della necessità, della realtà.

Compare nei sogni raramente, ad indicare il bisogno di ritagliarsi uno spazio intimo non toccato dalla banalità o dalla tristezza del quotidiano. Questo avviene più facilmente nei sogni di adolescenti o bambini che sentono la paura di crescere e cambiare, che avvertono la fatica di vivere in un ambiente in cui non ricevono adeguato nutrimento interiore.

Sono bambini o persone sensibili che non si fermano alla superficie delle cose e che hanno bisogno di ben altro che le cure materiali. L’unicorno che compare nei loro sogni è l’espressione del loro mondo interiore, del loro “sentire”, di un desiderio di “unicità”, profondità e completezza.
Così anche nei sogni degli adulti l’immagine fantastica dell’unicorno esalta gli aspetti psichici legati alle emozioni più pure e gratuite, alla possibilità di vivere sentimenti idilliaci, a desideri di bellezza e di bontà, al senso di meraviglia verso la vita, all’ingenuità e all’ integrità personale.
Ma può anche esprimere il ritiro nei confronti della realtà, la paura verso il rapporto sessuale, il rifiuto verso le implicazioni pratiche e materiali di un rapporto d’amore o di una qualsiasi relazione, mettendo in evidenza l’adesione ad un mondo immaginato e sognato che ha il sapore dell’ideale.



Un vampiro nei sogni
I sogni in cui il vampiro o i vampiri ci assediano, sono l'espressione perfetta delle parti di noi che si sentono "vampirizzate" dalle richieste altrui e che, per educazione, gentilezza e generosità ( a volte anche per amore) mettiamo a tacere, salvo poi sentirci insoddisfatti e pieni di rabbia.
Questo mostra che ha uno spazio rilevante nelle fantasie umane, la psiche e l’inconscio collettivo lo eleggono rappresentante delle oscure minacce che sorgono dal buio, e le tradizioni e credenze di molte popolazioni dell’est, lo confermano in questo ruolo.

Il vampiro, creatura diabolica, non è altri che un cadavere che si risveglia al tramonto, e sotto forma di pipistrello vaga alla ricerca di un essere umano cui succhiare il sangue.

Questo gli permette di mantenere l’ immortalità in un lungo tempo buio di sospensione dalla morte. A sua volta, colui che viene morso, diventa vampiro ed il contagio si diffonde. Il vampiro è un “ladro” di vita che nutrendosi di sangue assorbe l’energia e la forza necessari a mantenersi vitale, privandone la sua vittima e portandola ben presto alla morte.

La dinamica vittima -carnefice fra i due ha risvolti di grande interesse, perchè ricalca la struttura di molte relazioni di coppia (e non solo) in cui uno prende e l ‘altro si lascia defraudare, e comprende anche aspetti di sensualità e di eros ampiamente sfruttati nella struttura delle storie: il vampiro che si accosta al bianco collo della fanciulla che languida si abbandona, il vampiro sedotto dalla bellezza della giovane il cui morso diventa un bacio appassionato, la fanciulla che, pur terrorizzata, non riesce a sottrarsi al suo potere ed al piacere erotico del morso-bacio, l’uomo concupito e morso da una bellissima donna vampiro ecc.. le variazioni sul tema sono innumerevoli.

La fame di sangue del vampiro non è altro che “fame di vita” che egli non riesce a saziare da solo, un vuoto che ha bisogno di essere colmato e che si traduce in un contare sugli altri per la soddisfazione dei propri bisogni.

Nei sogni il vampiro è rappresentante simbolico di tutti gli attacchi e le invasioni alla propria privacy, degli individui che prendono e pretendono tempo, attenzione, disponibilità, di chi “succhia” energia con le sue richieste o le sue lamentele. Pensate a tutte le volte che, per gentilezza avete ascoltato un amico, un parente, un conoscente in lunghi sfoghi o conversazioni a senso unico il cui unico fine è stato “usarvi” per lenire malessere e frustrazione, e vi siete trovati poi drenati, completamente privi di forza e con la vaga impressione di essere stati manipolati.

In realtà i sogni in cui il vampiro o i vampiri ci assediano, sono l’espressione perfetta delle parti di noi che si sentono “vampirizzate” dalle richieste altrui e che, per educazione, gentilezza e generosità ( a volte anche per amore) mettiamo a tacere, salvo poi sentirci insoddisfatti e pieni di rabbia.

Alcune persone schive e solitarie che vivono il contatto con gli altri con il timore di una fusionalità sentita come perdita di confini e della propria identità, sognano il vampiro quando si sentono molto attratti da una persona dell’altro sesso, oppure quando si sentono minacciati da un rapporto un po’ più stretto e da momenti di intimità.

Naturalmente il vampiro dei sogni può rappresentare anche un aspetto del sognatore che “succhia”, che pretende, che invade gli altri. La struttura dell’immagine e le emozioni che ne scaturiscono saranno allora di grande aiuto per comprendere in che modo agisce e quanto sia riconosciuto il “vampiro interiore” che può collegarsi anche alla brama di potere e di controllo sugli altri, o alla necessità più o meno conscia di servirsi degli altri per sopravvivere o per emergere.



Fantasmi nei sogni
Sono chiara rappresentazione anche dei "fantasmi interiori", di pensieri tormentati o ossessivi che vengono tenuti segreti, controllati e che non emergono minimamente nella realtà dell'individuo. Sarà utile allora per il sognatore porsi domande sulla sua vita e sulle emozioni che mantiene sotto chiave per paura, per vergogna o per il timore di non saperle gestire.
Capita che nei sogni facciano la loro comparsa fantasmi, spiriti o apparizioni soprannaturali. In genere recano molto spavento e muovono il sognatore ad una fuga precipitosa o all’adempimento di rituali atti a farli scomparire.

A volte però questi fantasmi vengono riconosciuti: sono spettri di persone defunte che paiono volere instaurare un dialogo, o apparizioni dall’energia benevola che recano massaggi più o meno misteriosi. L’analisi di questi sogni, deve partire dall’emozione primaria che queste immagini provocano.

I fantasmi che spaventano e provocano terrore sono in genere legati ad aspetti rinnegati, parti della personalità ricacciate nelle profondità dell’inconscio, Se‘ che non hanno avuto la possibilità di svilupparsi e sono rimaste latenti, prive di consistenza, “immateriali”.

Si mostrano allora attraverso l’incubo notturno al fine di creare un collegamento, di agganciare, con la paura, il ricordo e l’attenzione del sognatore.
E sono chiara rappresentazione anche dei “fantasmi interiori”, di pensieri tormentati o ossessivi che vengono tenuti segreti, controllati e che non emergono minimamente nella realtà dell’individuo. Sarà utile allora per il sognatore porsi domande sulla sua vita e sulle emozioni che mantiene sotto chiave per paura, per vergogna o per il timore di non saperle gestire.
Il fantasmi nei sogni possono segnalare anche la paura di affrontare il quotidiano, o il sentirsi ininfluenti, “senza peso“, sentirsi “come fantasmi” all’interno di un contesto sociale, in una relazione, in famiglia. Questi fantasmi spaventosi sono simbolo di tutto ciò che appare confuso, irrazionale, tutto ciò che fugge la chiarezza della ragione, e possono rappresentare anche persone che hanno atteggiamenti ambigui e da cui è necessario guardarsi, o indicare situazioni a cui è meglio non dare “peso“, non dare importanza.

Quando i fantasmi compaiono nei sogni con le immagini amate di un defunto conosciuto, è necessario comprendere il legame che lo univa al sognatore mentre ancora era in vita: affetto amore o solo un rapporto di conoscenza. Fantasmi di persone che vengono riconosciute possono apparire nei sogni a segnalare la necessità di scavare nel passato, o di “guarire” un ricordo, o di ripensare alle qualità di quella persona.

Capita che questi fantasmi dei sogni vengano percepiti come “apparizioni” soprannaturali, come spiriti dall’aspetto più o meno benevolo, e che abbiano un effetto rassicurante e di sostegno per il sognatore, o che rechino messaggi incoraggianti ed utili a compiere una scelta.

A queste apparizioni possiamo attribuire un valore di “guida interiore“, che si manifesta sovente nei sogni attraverso immagini archetipiche, apparizioni sì, incorporee e fugaci, ma capaci di trasmettere una forte energia: spiriti di condottieri, di re o regine, spiriti di animali o di piante.



La Madonna nei sogni
La Madonna nei sogni esprime aspetti del femminile interiore fra i quali maternità e sacrificio, amore ed oblazione, potere e sacralità, fiducia e consolazione. Presta la sua immagine a tutti i contenuti della psiche che hanno contatto con la sicurezza e la spiritualità, che sanno raccogliere e leggere i segnali della vita, che sanno trovare risposte.
La Madonna nei sogni è rappresentazione di un aspetto archetipico che esprime tutta la potenza, la sacralità, la dignità del femminile. Maria Vergine, la Madonna, è la madre di Cristo ed è la figura che ricompone la terribile frattura che le religioni monoteiste hanno portato fra maschile e femminile.

“Non avrai altro Dio all’infuori di me”, recita uno dei comandamenti. Il Dio biblico patriarcale così esigente ed assolutista, spazza via, con la sua potenza e le sue rigide norme, il Pantheon delle antiche divinità equamente divise fra maschi e femmine.

Questa l’origine di un grande disequilibrio che ha favorito il patriarcato in tutto il suo potere ed arroganza, che ha represso i valori del femminile ed inibito il potenziale psichico individuale. La tensione psichica verso l’unità e la completezza, espressa simbolicamente nel polo maschile e femminile della divinità, viene con l’avvento delle religioni monoteiste grandemente compromessa.

Un cambiamento si avrà solo con l’avvento del Cristo: la sua intermediazione fra Dio e l’umanità si rifletterà anche sul femminile dimenticato. La Madonna splende della luce e del potere che il figlio le attribuisce, e questo femminile, seppure sublimato e privato di carnalità e materialità (aspetti che possono sfuggire al controllo maschile), va considerato un tentativo di ripristino del femminile divino da parte della chiesa cattolica.

Tentativo in seguito consolidato con l’istituzione del dogma e del culto della Beata Vergine, che Jung stesso definì il più importante evento della riforma.

La Madonna nei sogni esprime aspetti del femminile interiore fra i quali maternità e sacrificio, amore ed oblazione, potere e sacralità, fiducia e consolazione. Presta la sua immagine a tutti i contenuti della psiche che hanno contatto con la sicurezza e la spiritualità, che sanno raccogliere e leggere i segnali della vita, che sanno trovare risposte.

La Madonna che compare nei sogni è rappresentazione simbolica di un aspetto del sognatore che emerge allo scopo di consolarlo con la sua energia amorevole e materna, di incoraggiarlo con messaggi, di guidarlo con indicazioni, di rispondere alle sue paure ed incertezze. E’ una parte molto potente che può avere effetti di guarigione e di cambiamento.

Una parte che sa “fare miracoli” e che per questa ragione riconnette l’individuo al suo potere personale, all’importanza della creatività e all’accettazione viscerale della vita e delle esperienze che questa porta.


L'orco nei sogni
Tutti quanti conosciamo l’orco delle fiabe. I suoi passi pesanti, l’ombra angosciante della sua mole, la sua fame di carne umana e infantile, hanno segnato una parte della nostra infanzia e...
Tutti quanti conosciamo l’orco delle fiabe. I suoi passi pesanti, l’ombra angosciante della sua mole, la sua fame di carne umana e infantile, hanno segnato una parte della nostra infanzia e possono riemergere nei nostri sogni.

L’immagine di questo personaggio giganteggia in noi come simbolo di quell’energia maschile cieca e prona agli istinti, al puro piacere o alla convenienza del momento. L‘orco non è intelligente e nemmeno molto furbo, ma ha naso fino, un senso primitivo ed animalesco sviluppato, e questo ne determina i comportamenti e le risposte alle varie situazioni.
L’immagine dell’ orco che il nostro immaginario infantile ci rimanda, compare raramente nei sogni, sostituito facilmente dal mostro bieco e massiccio, che come l’orco segue un istinto di convenienza di soddisfazione. L’orco è simbolo dell’aspetto che tutto divora e distrugge e che per la sua sopravvivenza impedisce la crescita altrui.
E’ l’ Urano mitologico che divora i suoi figli, l’archetipo paterno nel suo polo negativo, colui che preferisce la morte dei suoi figli alla loro indipendenza, che teme il loro potere da cui si sente annientato o detronizzato, che vuole conservare il proprio senso di onnipotenza e non sopporta l’idea di dividerla o di esserne defraudato.

L’orco-mostro che compare nei sogni, può essere segnale di una forza cieca e inglobante che opera nella cerchia ristretta del sognatore, di una persona che tenta di dominarlo, di pervertirlo, di plagiarlo. Di una situazione in cui il sognatore appare come vittima sacrificale o incapace di difendersi.
Può essere simbolo anche di un padre che tiranneggia, che controlla e si impone con la forza, che pretende sottomissione.
L’orco è anche immagine di grande impatto che ci mette in contatto con gli aspetti di noi più primitivi ed incontrollati, con tutti gli istinti meno legati alla civilizzazione, con le pulsioni bestiali ed assassine che sono represse dalla coscienza e dal sistema di regole e valori.
Può comparire anche come reazione ad una estrema mitezza, disponibilità e bontà del sognatore, e in questa prospettiva, va considerato come tentativo della psiche di equilibrare ciò che viene avvertito esagerata generosità e apertura verso il prossimo, che mette in allarme gli aspetti più egoisti e legati al proprio particulare.



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(Fonte:di Marni o Marzia Mazzavillani link:guide.supereva)

OBE : L'esperienza fuori dal corpo



PANORAMICA SUL FENOMENO


"...la moto ha sbandato ed io sono caduto battendo il capo a terra; un attimo dopo galleggiavo in aria due metri sopra il mio corpo, vedevo ogni cosa ed ero molto tranquillo, quasi indifferente; da lì ho assistito all'arrivo dei soccorsi; un medico è scivolato sull'olio ed è caduto... ...quando sull'ambulanza ho ripreso i sensi gliel'ho raccontato, e lui non poteva spiegarsi come facessi a saperlo..."


La parola OBE è l'acronimo dell'inglese "Out of Body Experience", in italiano "Esperienza Fuori dal Corpo". L'espressione indica l'esperienza di una persona che per qualche ragione percepisce se stessa come esistente fuori dal proprio corpo fisico. La percezione, di solito molto vivida, può prodursi da un fatto preciso, per esempio in seguito ad un incidente, oppure spontaneamente durante il sonno, ma può anche aver luogo per propria volontà.



L'OBE è chiamata anche proiezione, sdoppiamento, viaggio astrale, è un fenomeno conosciuto da tutte le culture in ogni tempo, ed è senz'altro fra gli elementi chiave che hanno portato (e portano tuttora) alla nascita di religioni e sistemi filosofico-mistici. Nella casistica esiste anche la NDE, acronimo di "Near Death Experience", in italiano "Esperienze di Pre-Morte", concernente l'esperienza di chi si viene a trovare nella situazione di essere praticamente morto ma - di solito con tecniche di rianimazione - ritorna alla vita; secondo me a tutti gli effetti essa è una OBE, a prescindere da quale livello sottile sia percepito, pertanto qui non se ne parlerà separatamente.
Sulle questioni di fondo (p.es., "il fenomeno è autentico o no?") ho preferito non adottare un atteggiamento neutrale, anche se ciò sarebbe stato considerato più serio, ma ho voluto invece evitare ipocrisie e tagliare corto: in fondo qui io scrivo in base alla mia visione delle cose, frutto delle mie esperienze e dei miei studi, ed essi mi dicono che il fenomeno esiste e, in larga misura, è proprio come descritto dai mistici di sempre. Le implicazioni dell'OBE riguardano la sfera più seria ed elevata nell'Uomo, trovandosi anche a portata diretta dei singoli ricercatori di ogni estrazione e cultura.

Un altro elemento importante in qualunque panoramica su questo argomento è il fatto che esistono forse tanti tipi di OBE quanti coloro che le hanno: ognuno è diverso per fisico, mentalità, esperienze, credenze, cultura, evoluzione personale, ecc., ed è praticamente impossibile scrivere qualcosa sull'OBE senza tralasciare qualcosa di importante. Ho preferito non dilungarmi sugli argomenti (anche se spesso sarebbe stato necessario) e ho considerato solo pochi elementi, il minimo per attrarre l'interesse di un lettore occasionale, anche se qua e là ho detto la mia (comunque niente di nuovo, credo).

Per chi vuole farsi un'idea più completa ed esaustiva sull'argomento esiste dell'ottima letteratura, e anche qualche buono o eccellente sito Internet.
Per poter parlare agevolmente dell'OBE senza fare confusione, userò la terminologia classica: è antica, puzza di magico, e bisogna riconoscere che razionalmente "suona male", ma ha almeno il pregio di essere comprensibile e, di fatto, adoprata da quasi tutti coloro che si occupano dell'argomento.

La composizione della macchina umana
Tenendo presente quanto detto più su, comincerò accennando brevemente ai vari corpi di cui si compone la macchina umana, e questo consentirà di proseguire il discorso senza continui rinvii.
Per una fisiologia dell'OBE è necessario rifarsi all'esoterismo di ogni tempo e cultura, e considerare l'Uomo come una unità composta da almeno quattro corpi coincidenti, fatti di differenti livelli di energia. [Nota di XmX: la Fisica conosce l'esistenza di diversi possibili "stati" e "livelli energetici" della materia e dell'energia piuttosto "strani" rispetto all'esistenza quotidiana, e altri ne sospetta o ipotizza.]


Ebbene, sì: per spiegare l'OBE abbiamo bisogno di quattro corpi, uno solo non basta! Qui i loro nomi saranno semplicemente corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e corpo mentale. Vediamo in breve cosa sono e a cosa "servono":

Il corpo fisico è il corpo materiale, tangibile, che - secondo la scienza - conosciamo bene; esso è fatto di materia ordinaria e risponde alle leggi biologiche. Finchè siamo in vita il nostro corpo fisico è impregnato dell'energia vitale sottile che fa l'unica vera grande differenza, per esempio, fra due corpi ibernati apparentemente identici, di cui uno vivo e l'altro irrimediabilmente morto. La componente fisica degli organi sensori raccoglie informazioni dal mondo e le passa al corpo astrale dove saranno interpretate.

Il corpo eterico: è detto "corpo" impropriamente, in quanto formato dalla configurazione dell'energia vitale "organizzata", circolante nella rete formata dai chakras e dall'insieme dei meridiani, in un sistema simile alla circolazione sanguigna; ha la funzione di distribuire nel corpo l'energia sottile in un circuito che va dai grandi vortici dei chakras maggiori in giù, fino a raggiungere anche l'ultima cellula, per poi ritornare in un percorso inverso nei chakras. L'energia eterica si trova diffusa e circolante nell'ambiente (prana o tchi) come una sorta di nebbia, ed è assorbita dall'ambiente stesso da tutti gli esseri viventi con la respirazione e con il cibo, per poi essere condensata e fatta circolare nel corpo eterico dal sistema dei chakras.

Il corpo astrale è il corpo che, attraverso le informazioni provenienti dai sensi, percepisce il piano fisico, ed in base a queste percezioni trasforma ed elabora sensazioni ed emozioni, e da queste ne è a sua volta plasmato. In condizioni ordinarie l'astrale ha la stessa forma del corpo fisico e coincide con esso, mentre quando ne è separato la forma stessa è dettata dagli schemi mentali: sarebbe più esatto dire che non ha alcuna forma, trattandosi in realtà di una configurazione energetica. Tutte le emozioni (paure, gioie, piaceri, ecc.) hanno sede e origine nel corpo astrale; esse movimentano lo schema energetico del corpo astrale, il quale a sua volta influenza la distribuzione energetica del corpo eterico.

Il corpo mentale, infine, per il quale ovviamente non si può più parlare di forma; esso è sede delle funzioni superiori della coscienza, del nostro Io; può in parte controllare la funzione emozionale del corpo astrale, anche se nella maggior parte degli individui si deve limitare a fare da osservatore, e a subire lo strapotere degli automatismi e degli stati emozionali. Negli individui sufficientemente evoluti la sua azione diviene via via più incisiva.
Ci sarebbero poi, secondo la Tradizione, ulteriori livelli e distinzioni, ma qui non ci interessano.

L'OBE spontanea dal sonno
La forma più comune di OBE ha inizio da un sogno: siamo in un certo ambiente (di solito la nostra casa) e, improvvisamente, ci rendiamo conto di sognare. Sin qui si tratterebbe solo di un sogno lucido, ossia un sogno nel quale si è coscienti di stare sognando: magari riusciamo a sostenere il sogno senza svegliarsi e ad agire volontariamente in esso.


Ebbene, dal sogno lucido all'OBE il passo è brevissimo, perchè un piccolo atto volitivo è già sufficiente a lasciare il corpo (e infatti io mi associo ai molti che considerano i due fenomeni la stessa identica cosa con diverso grado di densità e di consapevolezza).


Da un punto di vista della classificazione esoterica precisiamo che l'OBE, distinguendosi dal sogno lucido proprio per l'uscita dal corpo, deve avere caratteristiche di oggettività per chi la vive, dovendosi quindi poter avere una ragionevole certezza di essere davvero usciti dal corpo. Vedendola così sembrerebbe impossibile sostenere la realtà del fenomeno, la cui effettiva esistenza è infatti molto controversa: è solo un sogno un pò speciale o si tratta di un fenomeno reale? Si potrebbe pensare di avere un forte indizio della oggettività della propria OBE, se tramite questa si viene in possesso di informazioni non ottenibili in altro modo.


Ecco una prova classica: da un mazzo di carte da gioco estrarremo a caso una carta, e senza guardarla la metteremo in un punto della stanza dal quale sia normalmente impossibile vederla, come sopra un armadio; si osserverà (volando!) durante l'OBE, per poi confrontarla con la realtà, e in caso di successo se ne avrà una discreta prova personale.


Dico discreta perchè, a voler essere pignoli, avremmo potuto ottenere la conoscenza della carta tramite una forma di chiaroveggenza inserita in un sogno più o meno normale, ma i problemi non finiscono qui: accade infatti che le percezioni durante la nostra auspicata vera OBE non sempre sono valide e affidabili, e questo accade perchè nell'OBE la percezione avviene comunque secondo le dinamiche oniriche. Applicato al nostro caso (una ipotetica vera OBE) ciò significa che, pur partendo dalla vera percezione della carta, questa potrà essere alterata in misura variabile dal simbolismo, o dalle nostre aspettative, desideri, paure, ecc.


Quindi, se ci accorgeremo al momento del controllo di aver letto una carta sbagliata, non potremo escludere in assoluto che un'OBE sia davvero avvenuta. Dobbiamo convenire che finchè non sarà stato inventato un qualche strumento per vedere e magari filmare l'uscita del corpo astrale dal corpo fisico di un soggetto, questa avrà un valore solo per l'interessato (sorvoliamo in questa sede sui veri e propri esperimenti in condizioni controllate).


Dal nostro eventuale dubbio personale così non se ne esce: nel caso dell'OBE spontanea e soft resterà sempre il dilemma se non sia stata solo un bellissimo sogno molto realistico. Ho specificato "OBE spontanea soft", ossia dolce, perchè quando si ha quella violenta di dubbi ne restano pochi, come vedremo.

L'OBE indotta da trauma
Un trauma, ossia un forte shock psichico e/o fisico, è frequentemente causa di OBE. Un infarto, un incidente, persino una improvvisa realtà estremamente sgradevole, sono tutte circostanze che possono portare alla separazione fra i corpi.
Si conoscono molti casi di persone che, sotto anestesia per interventi chirurgici, si sono trovate ad un certo punto a librarsi dolcemente sopra il tavolo operatorio, e hanno assistito a tutto l'intervento che stavano subendo.

Una OBE che avvenga in tali condizioni, però, come si può immaginare avviene spesso in uno stato psichico di particolare coinvolgimento e/o sconvolgimento emotivo, e con quantità di energia corporea molto variabili: ne risulta una OBE molto "psichica", aperta ad influenze esterne e fortemente influenzata dalla dinamica oniroide. Questa è la NDE - Near Death Experience, o Esperienza di Prossimità alla Morte: una OBE a tutti gli effetti, ed io non ne tratterò separatamente.
Molte persone rientrate da uno stato di coma hanno raccontato di aver vagato con un corpo immateriale in mondi più o meno sconosciuti, o di aver assistito "dall'alto" agli eventi che li vedevano nel letto d'ospedale, soggetti passivi delle cure dei sanitari.

Alcuni hanno avuto un'OBE come conseguenza diretta di incidenti delle quali sono stati vittime. Spesso l'evento è provocato dal vero e proprio trauma fisico, ma può essere indotto anche dalla sola paura del pericolo che si corre. Da una nota ricerca di un cardiochirurgo inizialmente scettico sui racconti dei suoi pazienti, emerge che l'arresto del cuore è la causa più importante di OBE, probabilmente perchè il cuore fermo comporta anche l'arresto respiratorio, e quindi una forte riduzione della circolazione del prana, che diviene così relativamente svincolato dal corpo.

Sembra addirittura che, fra coloro che hanno subito un arresto cardiaco con rianimazione, la percentuale di chi ha vissuto l'esperienza sia almeno del 30%, anche se quasi tutti non la raccontano facilmente per timore di essere presi per pazzi.

Su questo fenomeno esiste una ampia casistica e molte statistiche derivate, nonchè ovviamente una ricca letteratura, anche se non sempre rigorosa.

L'OBE volontaria
Ebbene, sì, è possibile ricercare volontariamente - e ottenere - una Esperienza Fuori dal Corpo... Provate a pensare per un pò cosa questo possa significare! Insomma, il fatto stesso che la cosa sia possibile (indipendentemente dal fatto che poi riesca o meno anche a noi) mi appare come una cosa meravigliosa, come uno dei segnali più potenti che il Grande Architetto potesse predisporre sulla strada di chi cerca.


Mediante diverse tecniche, molte persone hanno coltivato e sviluppato la facoltà di indurre le OBE più o meno a volontà. Fortunatamente hanno descritto le loro tecniche ed esperienze in molti libri (non tutti dello stesso livello).


Alcuni dettagli possono cambiare, ma sulla sostanza c'è grande concordanza: sotto tutte le latitudini e culture le tecniche sono simili, e funzionano ovunque. Mi sembra di per sè una buona garanzia. Se siete attratti anche voi da questa possibilità non vi resta che informarvi il più possibile, continuando a leggere.


(fonte:http://www.xmx.it)


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mercoledì 29 maggio 2013

Animale guida - GIAGUARO


GIAGUARO 
Lo SCIAMANO



Per la connessione con il potere sciamanico. Aiuta a sviluppare intuizione e a fidarsi della propria capacità di vedere ciò che gli altri non vedono. Profondo conoscitore dell’animo umano il giaguaro vede i segreti e col suo ruggito svela la verità.

Se udite un Giaguaro ruggire, è possibile che lo spirito di un morto stia venendo a parlarvi.
O forse un Temporale sta per scuotere la vostra vita: potete subirlo con terrore oppure far vostro il potere del Tuono che vi carica di elettricità e risveglia la natura (anche in città!).
Se un Giaguaro viene a visitarvi, forse state vivendo o vivrete un eclissi, ma il Giaguaro vi rivela che il Sole Nero non è altro che il Sole che splende sottoterra e illumina un mondo nascosto e poteri che non sospettavate.
Di questi poteri potete far tesoro, sappiate però che dovrete far tutto da soli e tener segreti i vostri intenti.

Animali guida - Il Simbolismo Sacro del DRAGO




Il simbolo del drago rappresentato da più secoli nelle nostre terre, deriva dal serpente primordiale che rappresenta il caos e che viene collegato alla Dea Madre.


Solo col Cristianesimo questo simbolismo diviene l’espressione del male, in quanto non riuscendo a modificarlo o distruggerne il forte significato, si era preferito demonizzarlo.
Il Drago è sempre stato accomunato al simbolo di fecondità, di nascita e morte (inizio e fine).
Rappresentato nel medioevo dall’Ouroboros, serpente o drago che si morde la corda, motivo principalmente utilizzato nelle operazioni d’Alchimia, simbolo di trasmutazione della Materia bruta.
Esprime l’idea che la fine e l’inizio si compenetrano, fanno parte l’uno dell’altro, così che esprimono l’idea della trasformazione, dell’evoluzione, della Grande Opera Alchemica applicata sia alla materia bruta che all’Individuo.
Presso le popolazioni celtiche rappresentava la reminiscenza e la rappresentazione mentale.
Nonostante questa demonizzazione il drago lo troviamo spesso rappresentato sulle chiese cristiane, a partire dal Duomo di Milano e dal simbolo stesso dello stemma visconteo.
Nell’antica Europa, in tempi remoti, quando la cultura Celtica era ancora agli albori, il concetto di Vita era un processo continuo di interscambio fra mondo profano e mondo religioso; questo è significativo, perché ci fa capire come tutto fosse armonioso, e di come l’Uomo si rapportasse alla Natura, nella sua completezza. Tutto avveniva non in modo sentimentale, come avviene oggi, ma secondo le leggi interiori che appartengono anche al Cosmo: il microcosmo che "comunica" col macrocosmo.

martedì 28 maggio 2013

Animale guida - DELFINO



DELFINO
Gioco ed amore incondizionato



Aiuta a sentire col cuore, a lasciar andare le tensioni e a divertirsi, godendo del momento presente. Rafforza i sentimenti di gioia e di piacere ed accresce l’empatia e la compassione. Approfondisce i doni psichici, sviluppa il potere di guarigione ed aiuta a ricordare i sogni.


Il delfino ci aiuta a imparare la lezione del respiro, che ci unisce direttamente alla vita e alla forza vitale. Cambiando il ritmo del nostro respiro, possiamo infatti gettare ponti verso altri mondi e altri esseri.

Animale guida - FARFALLA



FARFALLA
Un catalizzatore per la trasformazione



Aiuta nelle fasi di transizione, è un sostegno per lasciare andare il passato, progredire e lasciarsi trasportare con fiducia sulle ali del vento. Incoraggia i sentimenti di leggerezza, di grazia, ed alimenta la capacità di dare e ricevere.

La farfalla è il simbolo del processo di trasformazione che porta verso le cose d'ordine superiore. Essa ci insegna a trasformare la nostra vita consapevolmente, a creare nella realtà situazioni del tutto nuove, a realizzare i nostri desideri più profondi. 

Animale guida - DRAGO


DRAGO
Energia psichica




Se vi piacciono i draghi, significa che siete attratti dalla magia e dal soprannaturale. Avete molta energia psichica e siete saggi e profondi. Potreste essere un catalizzatore di energie spirituali di cambiamento e trasformazione, per voi stessi e per gli altri. A volte potete sorprendere gli altri per la vostra capacità intrinseca di affrontare prove o cambiamenti che sembrano impossibili. Al momento opportuno, potete diventare un feroce protettore delle vostre cause e dei vostri diritti. Esistono quattro differenti tipi di draghi:

Animale guida - BALENA




Balena
Profondità di pensiero



Per esplorare il “quadro” della realtà da una prospettiva più profonda, connettendosi con piani superiori di coscienza al di là della terra. Calma e tranquillizza la mente, aiuta a rendere più profonda la meditazione, e favorisce il sonno. Per collegarsi con “l’antica conoscenza dei secoli”.

Le persone dotate della forza della balena hanno un udito finissimo, ed anche la capacità di captare le informazioni che ci invia l’universo oltre che di comunicare telepaticamente.

La fonte del loro sapere resta molto spesso un mistero, quindi hanno bisogno di moltissimo tempo per imparare a convivere e utilizzare al meglio le loro capacità.
La balena insegna a cercare e recuperarla nostra origine, la frequenza originaria che al suo interno racchiude la storia della terra e degli esseri viventi.

venerdì 10 maggio 2013

La Donna e il suo ciclo..magico



...e la ruota completa il suo giro...
adesso è il momento per isolarmi dal mondo,
...nella mia oscurità esprimo il mistero interiore,
e in me ritrovo il seme del Buio nella Luce,
e il seme della Luce nel Buio... 


Nel rapporto fra Luna e Ciclo personale, ogni donna può trovare o meno delle corrispondenze regolari. Per chi ha il ciclo della durata simile a quella del ciclo lunare, accadrà che ovulazione e mestruazioni coincideranno, di mese in mese, con le stesse fasi della luna. Per le donne invece che hanno cicli più lunghi o più corti, o irregolari, non vi sarà una corrispondenza regolare, ma il momento dell'ovulazione attraverserà nel tempo diversi rapporti con le fasi lunari.




Ciclo della luna bianca e ciclo della luna rossa
Quando l’ovulazione coincide con la luna piena si tratta del ciclo della luna bianca, che veniva celebrato nella maggior parte dei riti religiosi della fertilità. Il ciclo della luna bianca divenne il ciclo della “buona madre”, unico accettato dal patriarcato.
Quando è invece il mestruo a coincidere con la luna piena, si tratta del ciclo della luna rossa. Ciò significa che l’ovulazione avviene nell’oscurità della luna nuova e le energie interiori vengono rilasciate mentre la luce lunare aumenta.
Questo ciclo era considerato dagli uomini meno controllabile, più potente e quindi il patriarcato gli attribuì il nome di ciclo della “donna malvagia”, la seduttrice, la donna strega, che utilizza le energie sessuali per ragioni non legate alla procreazione.
Di fatto entrambe i cicli sono potenti e corretti. Entrambe sono espressione delle energie femminili e scoprirete nel corso della vita che si alternano e cambiano a seconda delle circostanze, le ambizioni, le emozioni e gli obbiettivi della vostra vita.


Il Ciclo della Luna Rossa
Questo ciclo è sempre stato considerato pericoloso dagli uomini, poiché in questa fase le energie femminili non sono rivolte alla procreazione.

Le mestruazioni tendono a verificarsi con la luna piena o con la luna nuova.
Quando l’ovulazione si verifica con la luna piena, si parla del Ciclo della Luna Bianca.
Questo ciclo viene associato alla fertilità, poiché esso consente alla donna di esprimere le sue energie creative al fine di procreare. Esso veniva celebrato nella maggior parte dei riti religiosi legati alla fertilità e rappresentava il ciclo della “buona madre”, l’unico socialmente accettato dalle culture patriarcali.

Il Ciclo della Luna Rossa invece è sempre stato considerato pericoloso dagli uomini, poiché le potenti energie femminili durante questa fase non sono rivolte alla procreazione. Esse si sviluppano quando la donna ovula in luna nuova ed il flusso mestruale comapre in concomitanza della luna piena, chiamata anche rossa per via del colore causato dallo spessore atmosferico. Questo ciclo era considerato dagli uomini meno controllabile e divenne quindi il ciclo della donna malvagia, della seduttrice, della Strega, la cui sensualità era utilizzata a favore di scopi che non riguardavano la procreazione. Entrambi questi cicli possiedono un valore che non deve essere vissuto come migliore o peggiore, semplicemente la donna, nel corso della sua vita fertile, noterà come questi si alterneranno l’uno all’altro a seconda delle circostanze, emozioni, ambizioni che ella andrà via via attraversando.

Visualizzare le proprie energie


Mirando Gray consiglia di visualizzare le proprie energie nell’arco del ciclo mestruale, comparandole con le diverse fasi attraversate dalla luna.
Possiamo pertanto annotare su un quaderno la fase che stiamo attraversando e come essa si manifesta a livello di emozioni, sensazioni ed energie. Allo stesso tempo prenderemo nota dello sviluppo delle fasi principali della luna ad ogni differente fase e cercando di percepire come questa ci influenza a livello profondo.
Ogni fase potrà essere simboleggiata da una musica, un animale, un archetipo femminile o da una percezione astratta ed ognuna potrà fornirci delle indicazioni utili al nostro cammino personale.


Il Disco Lunare

Il disco lunare proposto da Mirando Gray è un adattamento dell’idea originale proposta da P. Shuttle e Peter Redgrave nel libro The wise wound, La saggia ferita.
Consiste nel disegnare un grande cerchio su un foglio di carta e suddividerlo in tanti segmenti quanti sono i giorni del nostro ciclo in quel particolare mese. Questi segmenti verranno poi uniti al centro del cerchio con delle linee. All’esterno del cerchio segneremo le date del calendario e all’interno il numero dei giorni del ciclo. Sempre all’interno prenderanno posto le posizioni delle quattro fasi lunari principali.
Per ogni giorno scriveremo vicino ad ogni settore com’è la nostra energia, le nostre emozioni, il nostro stato di salute, il tipo di sessualità sperimentata, i sogni e cole ci muoviamo nel mondo esterno.
Queste informazioni potranno essere integrate, ad esempio, con la temperatura basale, il tipo di muco vaginale, ed altri dati che vedremo più avanti e che concorrono a formare un quadro preciso del nostro ciclo e fornirci interessanti corrispondenze.


Il diario di bordo
Nel suo libro, Miranda Gray propone ad ogni donna di tracciare uno schema circolare in base al quale annotare il proprio andamento personale: Gli schemi di base da lei proposti nella variante luna bianca - luna rossa, ma ciascuna potrà crearsi il suo personale. L'idea è quella di una sorta di 'diario di viaggio' in cui annotare come ci sentiamo, per trovare nel tempo le regolarità e caratteristiche personali. Alcuni aspetti della ciclicità ci sono infatti ben noti - chi non si accorge dello stato particolare del pre-mestruo? - altre magari meno appriscenti, ma non meno importanti.


In ogni fase è consigliato annotare:
Fase della strega: Primo giorno del mestruo, data e posizione della luna (fase e segno), tipo di flusso, eventuale dolore, durata del ciclo, stato fisico, energie, umore, sogni, emozioni prevalenti, modalità di rapporto con il partner e con gli altri, etc.

Fase della Vergine: fase della luna, durata, stato fisico, energie, umore, sogni, emozioni prevalenti, modalità di rapporto con il partner e con gli altri, etc.

Fase della Madre: momento preciso (se si ha modo di determinarlo con esattezza), fase e segtno della luna, sintomi fisici che la caratterizzano, come leucorrea, tensione al seno, addome gonfio, ritenzione idrica… energie, umore, sogni, emozioni prevalenti, modalità di rapporto con il partner e con gli altri, etc.

Fase dell’Incantatrice. fase della luna, durata, stato fisico, sintomi della fase finale o pre-mestruale, energie, umore, sogni, emozioni prevalenti, modalità di rapporto con il partner e con gli altri, etc.

A questi aspetti ogni donna può aggiungerne altri, specifici della sua situazione e della sua persona. Può notare se si trova o meno a suo agio con le varie fasi, se tende ad azioni caratteristiche, come vive la sessualità nelle varie fasi - e come reagisce il maschile -o il rapporto con il nutrimento e, in particolare, con l'acqua.

Un'altra caratteristica che consigliamo di annotare è la luna di nascita. La fase della luna nel momento dela nostra nascita e il suo segno possono infatti essere strettamente legate al modo in cui viviamo le varie fasi. Molte di noi, ad esempio, si trovano particolarmente a loro agio nella fase lunare corrispondente a quella di nascita.



Meditazione dell'Albero del Grembo

In "Luna rossa" Miranda Gray propone una bellissima meditazione di connessione con il nostrio ciclo e con le nostre energie creative. La meditazione è adatta in particolar modo alla fase dell'ovulazione.

Troviamo un posto comodo, chiudiamo gli occhi e osserviamo il nostro respiro.. sentiamo l'aria che entra ed esce, ritmicamente, entra ed esce,. facciamo un respiro lungo e profondo e incominciamo a rilassare il ns corpo..
Partiamo dal piede dx, la caviglia il polpaccio il ginocchio su su fino alla coscia, rilassiamo tutta la gamba dx. e passiamo ora al piede sx, rilassiamo tutta la gamba sx, e spostiamoci ora piu' in alto al ns. bacino, rilassiamo tutti i muscoli del bacino, distendiamoli, facciamo un bel respiro profondo e distendiamo tutti gli organi interni, immaginiamo che una pioggia di luce avvolga tutte le ns. cellule.


Distendiamo ora il petto osserviamo il battito del cuore che pulsa ritmicamente, e iniziamo a distendere la schiena, sentiamo che appoggia dolcemente sul pavimento. rilassiamone i muscoli tutti i muscoli , le vertebre. immaginiamo che un fascio di luce dorata percorra tutta la ns spina dorsale distaccando le vertebre una dopo l'altra. rilassiamo la spalla dx , sentiamo che si adagia morbida e abbandonata sul pavimento, e così il braccio, fino alla mano. E sentiamo libera e aperta ed anche la nuca , sentiamo che tutte le tensioni accumulate se ne vanno lasciando spazio ad un grande benessere. il ns volto è disteso . apriamo leggermente la bocca e rilassiamo la mascella.. la spalla sx, il braccio, la mano. Saliamo alla gola . la muscoli del viso, gli occhi la fronte.


L a ns mente è piu' silenziosa, le emozioni distanti ed un grande senso di pace ci pervade totalmente, mentre immaginiamo che una pioggia di luce si posi su tutto il ns corpo, . che penetri all'interno , che riempia tutti i muscoli , tutte le ossa, tutte le ns cellule . purificalndole.. Ora ci sentiamo pervase da una sensazione di leggerezza .. di dolcezza, . di calma.. Ci sentiamo pronte ad espanderci.


Immaginiamo di essere immerse in una nebbiolina argentata..la nebbia piano piano si dirada e ti ritrovi a camminare alla luce della luna, . davanti a te c'è un grande albero su un terrapieno nel mezzo di un laghetto rotondo.. Ti avvicini e vedi che il tronco è rosa argentato e si divide in due grossi rami con tante foglie e numerosi frutti rossi e scintillanti. Sopra l'albero scorgi la luna piena, che sembra sfiorare le foglie piu' alte e pervade tutta la scena con la sua luce argentata.


Ti senti molto calma e tranquilla in questa atmosfera meravigliosa. l'intero albero splende di vita e tu senti che c'è un legame interiore con lui. Cammini verso la sponda del laghetto, proprio sotto le fronde piu' basse che toccano l'acqua . l'acqua è blu scuro e puoi vedere le radici dell'albero sparire nelle sue profondita'.. Senti che l'acqua è viva e guardandone la superficie vedi riflesso il tuo volto e quello della luna che danza sopra di esso. l'acqua contiene i misteri dell'universo e tu riconosci il legame universale tra la donna e la luna, tra l'albero ed il tuo grembo.ora scorgi delle radici che emergono dall'acqua, formando un sentiero che conduce fino al terrapieno al centro del laghetto.
Ti avvicini camminando su queste radici e ti siedi ai piedi dell'albero appoggiando la schiena al suo tronco.e senti tutta la forza che emana . che attinge dalle profondita' di nostra Madre Terra.senti la profonda connessione che c'è tra te e la terra, tra l'albero e il tuo grembo, tra l'acqua e il tuo sangue..
Piano piano ti rialzi.. e scorgi una figura luminosa che lentamente si sta avvicinando.porta un lungo vestito bianco argentato, con una fascia nera alla vita, ed un lungo mantello rosso sulle spalle.. è la Signora della Luna.osservane tutto lo splendore, e senti il potere magico che amana dalla sua presenza..


Ora lei ti porge qualcosa.. È una piccola costruzione a forma di cattedrale, tempestata di gemme e pietre preziose... sei stupita da tanto splendore. e mentre la signora solleva il coperchio, vedi che è una scatola che contiene un calice. Il calice è d'oro all'esterno e d'argento all'interno.. All'interno vi è un liquido che ricopre quasi completamente un anello con incastonato un rubino.. La Signora ti porge il calice e tu bevi questo vino dall'aroma fortemente speziato, ne gusti il sapore dolciastro e senti un calore che scende nel tuo corpo insieme al liquido che stai bevendo... poi prendi l'anello, e te lo infili al dito.. Mentre senti che qualcosa di importante sta avvenendo.. Senti una forza interiore che ti da' sicurezza e ispirazione, senti una grande sensazione di Potere.. Sei una Donna, con tutto cio' che questo comporta.. Accetti il tuo corpo e ti fidi della tua natura , sapendo che fai parte del mondo interiore ed esteriore, e che il tuo dolce potere femminile ti accompagnera' per tutti i cicli della tua esistenza.


Ora saluti la signora della Luna, senti se ha qualcosa da dirti... Guardi ancora una volta il grande albero e il laghetto, guardi la luna .. assapori ancora questo stato di grazia e di forza che c'è dentro di te. e lentamente ti incammini verso il sentiero da cui sei venuta.. Un sentiero che piano piano ti porta verso la luce, verso questa stanza.. Sentiamo il nostro corpo..muoviamo le dita delle mani e dei piedi.. Respiriamo profondamente. e quando ci sentiamo pronte.. Apriamo gli occhi.




Fonte: Libro: La luna rossa di Miranda Gray

Questo articolo può essere condiviso e divulgato rispettando il lavoro svolto citando la fonte dello stesso Blog e le relative fonti esterne citate dallo stesso.
Diario di una ragazza indaco di Michela Marini © COPYRIGHT

giovedì 9 maggio 2013

L'Eclissi e i suoi effetti



Da sempre incuriosita da questi fenomeni,ho notato negli ultimi tempi,come i miei sogni,le mie sensazioni,i miei stati d'umore siano particolarmenti "diversi" nei giorni prima e durante questi "movimenti" astrali.Così ho fatto delle ricerche,trovando indizzi e spunti di riflessione,che con gioia condivido con voi!Buona lettura!!

Fin dagli albori dei tempi, l’uomo si è dedicato alla costruzione di precisissimi orologi astronomici, come Stonhenge, atti a determinare l’esatto momento del verificarsi di un’eclissi. Ma come mai tutto questo interesse?
La Tradizione astrologica sembra essere alquanto sicura degli effetti nefasti di questa configurazione astronomica, ma si tende spesso a parlare di Astrologia mondiale, tanto che un’eclissi di Sole indica soprattutto la morte di un Capo di Stato o di un regime mentre quella di Luna ha prevalentemente effetto sulle masse .
Ciò non toglie, però, che le eclissi producano effetti, a volte drammatici, anche sulla vita del singolo.

Ma quando, esattamente, si verifica il fenomeno astronomico dell’eclissi?


Allorquando, in fase di Luna Nuova (eclissi di Sole) o di Luna Piena (eclissi di Luna) si ha un particolare allineamento del nostro satellite rispetto alla Terra. Nel primo caso, cioè nell’eclissi di Sole, la Luna, allineata tra Sole e Terra, sarà illuminata solo nella zona non visibile dal nostro Pianeta arrivando, pertanto a coprire parzialmente o totalmente il Sole. Nel secondo caso (eclissi di Luna) è la Terra che viene a frapporsi tra il Sole e la Luna, in modo da oscurare quest’ultima.

Gli effetti sull’uomo, sotto il profilo astrologico si possono così riassumere:
gli effetti dell’eclissi di Sole coinvolgono prevalentemente il padre e, in misura minore, i soggetti di sesso maschile in generale;

le eclissi di Luna, al contrario, hanno un effetto immediato sul ciclo mensile femminile, anticipandolo anche di 10 giorni mentre, al contrario, sembrerebbero ritardare notevolmente i parti. Inoltre, in misura analoga a quelle di Sole, le eclissi di Luna coinvolgono la figura materna.

Ambedue le tipologie di eclissi, comunque, hanno la prerogativa di causare parecchi errori, soprattutto a livello diagnostico e, pertanto, è consigliabile lasciar perdere questi periodi - considerare una decina di giorni come "range" di effetto - per affrontare check up medici.


Ogni eclissi di sole non è altro che un Novilunio, (10 maggio 2013 http://www.calendario-365.it/luna/fasi-della-luna.html)questo si vede benissimo nelle carte del cielo astrologiche.

La Terra è al centro, il Sole e la Luna si trovano uno sopra l'altro (ovvero la Luna passa davanti al sole e si situa tra questo e la Terra, oscurandolo). Ciò che distingue un’eclissi da un normale novilunio è legato piuttosto al "punto di vista": l'eclissi è tale perché è visibile in una specifica area geografica in modo totale o parziale e perché in quel luogo l'inclinazione della Terra è, perfettamente o quasi, in asse con gli altri due astri… ovviamente se fosse visibile solo al Polo Nord o di notte, per noi non avrebbe significato e sarebbe il solito Novilunio mensile...
Idem per il Plenilunio: in questo caso, la Terra è sempre al centro (è il nostro punto di vista!) mentre il Sole è in totale opposizione alla Luna tanto da illuminarla interamente.
Se la Terra passa in mezzo a questa opposizione si ha l'eclissi di Luna: ovvero l'ombra della Terra oscura la Luna piena..
Se facciamo di questo ragionamento un presupposto, possiamo ricavare una serie di conseguenze:

Intanto, anche se dal punto di vista scientifico è il Sole ad essere al centro del nostro sistema, dal punto di vista psicologico (ed "energetico") vince la prospettiva Tolemaica: la Terra rimane al centro, ma non perché lo sia in realtà ma perché è il nostro punto di osservazione. Ovvero noi non possiamo far altro che guardare la realtà partendo da noi stessi, da dove siamo posizionati, da dove sono i nostri occhi.

Qui sorge spontaneo un quesito: ma gli antichi, che tanto avevano già scoperto dell'universo, possibile che non se ne fossero accorti? Oppure per loro era scontato che fosse "solo" un punto di vista mettere la Terra al centro del sistema?
E, per ciò che riguarda le energie elaborate da un’eclissi, possiamo continuare a ragionare in modo empirico per assonanze:

Un’eclissi di Sole potrebbe emanare energie simili a quelle di un superpotente Novilunio, energie che però ci raggiungono diversamente a seconda dell'inclinazione: l'eclissi è parziale o totale? L'eclissi totale è ovviamente più forte, ma non perché sia forte in sé, ma perché ci troviamo in linea retta, in asse con Sole - Luna - Terra!!!

Come super Novilunio richiama al rinnovamento, alla purificazione, al ricambio energetico, al buttare fuori e magari eliminare il superfluo, etc...

Possiamo divertirci anche a vedere in quale segno zodiacale si genera l'eclissi: quella del 10 maggio 2013 è in Toro,custodire cio' che e' consolidato, sviluppare la gioia dei sensi..ecc..

Andando sempre più nel profondo ognuno può verificare quali pianeti ha in sinergia sul punto in cui si verifica l'eclissi, ma questa è già materia astrologica...

Idem il discorso energetico per l'eclissi di Luna, meno appariscente o importante, anche perché la Luna è molto più veloce del Sole a muoversi. In ogni caso è un Plenilunio a tutti gli effetti... e forse quelle lune rosse, basse, primaverili che compaiono dal nulla e lentamente si rimpiccioliscono ed imbiancano, sono delle eclissi lunari visibili da latitudini vicine alle nostre?
In ogni caso come "super Pleniluni", lavoriamo sull'accoglienza, sulla progettazione, sull'accumulo delle energie, sul rafforzamento, sulla creatività etc... e divertiamoci a trovare connessioni astrologiche!

Ricordiamoci anche che la Luna ci mostra sempre e solo una faccia, l'altra parte, per un gioco di danze orbitali, rimane un mistero, rimane "il lato oscuro" (oscuro non perché non illuminato, ma perché non visibile)...
Ma ricordiamo anche che il lato visibile si manifesta a noi a scadenza settimanale mostrando una parte, l'altra, tutto o niente...
Quel tutto e quel niente sono i nostri Pleni e Noviluni... e da qui altri giochi di simboli e analogie: lavorare sul proprio "mistero" o sulla parte femminile che è visibile e manifesta.

E chissà, magari il Novilunio, e ancor di più l'eclissi di Sole, narra la storia del lato nascosto della Luna, quello che non vedremo mai, che finalmente viene guardato a pieno dal Sole, faccia a faccia, in un matrimonio di cui siamo tutti figli.



La Teoria delle Eclissi di Mario Costantino
La vita e le eclissi

L’influsso degli astri avviene mediante l’irraggiamento luminoso del Sole e della Luna che per la loro luce bianca (la luce bianca contiene in sé lo spettro dei colori fondamentali) e pura (non commista) favoriscono la vita di per sé e pertanto indicano la vita e tutto ciò che è indispensabile alla vita. Secondo questa concezione, l’azione degli astri avviene mediante il moto e la luce. Nella percezione ed esperienza umana del mondo fisico i movimenti degli astri non vengono mai meno mentre può verificarsi il venir meno della luce. Da questo ne consegue che l’assenza di luce provoca un’alterazione, un venir meno e, in principio, l’assenza di luce indica un venir meno di quanto indicato dai luminari. Perché avvenga questo è sufficiente il venir meno della luce anche solo per pochi istanti perché l’irraggiamento luminoso è un “continuum”. In sostanza, il fenomeno dell’eclisse costituisce un’interruzione dell’irraggiamento luminoso del Sole e della Luna e dei suoi significati e la sua importanza è anche dovuta al fatto che i luminari sono congiunti od opposti.

Quando sono uniti, secondo la nostra visuale, sono l’uno nell’altro e creano un’unione fortissima. Sono, invece, sulla medesima linea retta quando sono opposti. Nel momento dell’oscuramento di Sole e Luna uno dei pianeti prende il dominio in luogo dei luminari, come e nello stesso modo che possiamo vedere nei temi individuali riguardo la ricerca dell’afeta dove, se i luminari non possono significare la vita, un pianeta la può significare se corrisponde a certe prerogative. Anche riguardo le eclissi possiamo fare un ragionamento analogo in quanto nel nostro mondo c’è sempre vita e ci sono sempre eventi. Se l’interruzione dell’irraggiamento luminoso equivalesse ad un’interruzione dell’influsso vitale degli astri, ci troveremmo in una circostanza paradossale. Ma questo non accade poiché si realizza una “sostituzione” di chi genera un influsso sulla vita e sugli eventi. Per questo motivo, quando si affronta l’esame di una eclisse per prima cosa si ricerca il pianeta che ha dei diritti prevalenti nella figura dell’eclisse (al posto dei luminari) e ne prende il dominio.


Le sizigie eclittiche

La sizigia precedente (il novilunio o plenilunio precedente la nascita) è la matrice di ogni nascita che avviene in quel tempo che è racchiuso in una metà di ciclo sinodico della Luna, quindi, 15 giorni circa e quella metà mese. Il discorso che sta alla base di questo procedimento è che la sizigia è la matrice delle nascite, conferisce un carattere di base e fornisce informazioni su “dati e cause fondamentali e precedenti”.

Nell’osservazione dei fenomeni generali (astrologia cattolica) le sizigie successive insegnano sul tempo. In generale, tutte le sizigie insegnano sul tempo che sarà. Nella valutazione delle sizigie che aprono le stagioni, cioè, quelle che sono immediatamente precedenti l’ingresso del Sole all’equinozio o al solstizio, se la sizigia è un novilunio allora saranno più importanti tutti i noviluni che seguono, se è un plenilunio, saranno più importanti tutti i pleniluni che seguono. Il significato in sé della sizigia non determina la prevalenza di una sull’altra e non vi è una vera distinzione tra le due, la novilunica o la plenilunica, ma esse si distinguono perché il tempo le distingue, oppure sono distinte da un concetto religioso: come ad esempio gli ebrei che danno la preminenza al plenilunio fondando la pasqua sul plenilunio come prima sizigia dell’anno, ma anche i romani in cui la ricorrenza delle idi era un primo giorno di plenilunio e così via. Pertanto, non c’è una preminenza di una sull’altra perché indicano due caratteristiche del tempo in quanto il tempo è duplice.
Nell’ambito dell’astrologia genetliaca, ad esempio, si ritengono più felici quelle persone che nascono con una disposizione simile alla disposizione della sizigia dove il pianeta che dà il là alla nascita è il medesimo che domina la sizigia in quel tempo; inoltre, le nascite dei “grandi malati”, di chi nella vita è afflitto da infermità importanti o gravi patologie, sono precedute da sizigie corrispondenti. Il presupposto è che la sizigia rappresenta il tempo di prima e la matrice di tutti i tempi che nascono.
Le eclissi sono sempre delle sizigie e la sostanziale differenza tra la sizigia (novilunica o plenilunica) e l’eclisse (sizigia eclittica novilunica o plenilunica) è semplicemente la grandezza del fenomeno in sé.


Riferimenti a Babilonia e alla tradizione sulle eclissi

Nei calendari babilonesi i mesi lunari sono posti in relazione con le quattro direzioni dello spazio e sono posti in relazione a triangoli, il primo, il quinto, il nono, e così via – che poi corrisponderà all’elaborazione in trigoni che osserviamo nell’ambito dell’astrologia ellenistica -. In questo sistema calendariale lunare, ogni mese l’opposizione può cadere il 13° o il 14° o il 15°giorno, a seconda della velocità della Luna.
Nella dottrina delle eclissi in Babilonia, l’ampiezza delle eclissi lunari veniva misurata in “ubanu”, che poi sono le dita, e questa misura in “digiti” è rimasta in uso fino al 1600. Era consuetudine misurare in “digiti” l’ampiezza dell’eclisse di cui si determinava la direzione segnando i pianeti visibili e le stelle poste allo zenith. Con il termine “adanu” veniva anche indicato il tempo che trascorre fra il fenomeno e l’evento che vi corrisponde. Questo stesso termine veniva usato per indicare le fasi ed il decorso della malattia.

Il computo babilonese delle ore del giorno e della notte prevedeva la divisione di queste ore in “3 vigilie” per il giorno ed in “3 vigilie” per la notte, quindi, una tripartizione del giorno ed una tripartizione della notte. Ogni vigilia, poi, a sua volta veniva suddivisa in un doppio “beru”, che aveva un significato analogo all’ora temporale, in modo da creare 6 ore temporali sopra l’orizzonte (nel giorno) e 6 ore temporali sotto (nella notte).

Al presentarsi di un’eclisse si determinava se era di Sole o di Luna e in quale vigilia appariva, del giorno o della notte. Ogni vigilia aveva un suo significato, per cui, ad esempio, a seconda che l’eclisse accadeva il mattino, il mezzogiorno o la sera, le vigilie delle tre parti del giorno, il significato mutava. Le eclissi che accadevano il mattino avevano il significato di epidemie, quelle che avvenivano a mezzogiorno di una diminuzione o un danno economico, quelle che avvenivano la sera di malattia.

Fino dalle osservazioni babilonesi e nell’astrologia ellenistica, nella divisione del mondo in quattro parti si seguivano le direzioni dei venti e si osservava la direzione che il disco solare, o lunare, aveva al momento dell’eclisse e, quindi, quale parte del disco veniva occultata ed entrava nell’ombra per prima. In questa osservazione si procedeva con il dividere il disco del luminare in quattro parti. La parte del disco che “entrava” nell’ombra significava la regione in cui l’evento si sarebbe manifestato: se era a nordest o a nordovest o a sudest o a sudovest, contrassegnava differenti regioni geografiche e territori.

Questo procedimento veniva seguito in particolar modo rispetto al disco della Luna. Tale osservazione forma un capitolo dell’Almagesto (“la prosneosis”, l’inclinazione) e viene sempre trattata in tutti gli astronomi che compongono delle esposizioni teoriche o pratiche delle eclissi lunari fin verso il 1500-1600, poi decade e viene scemando, perché questo calcolo non ha altro scopo se non quello predittivo, infatti concerne anche i significati del vento che soffia durante l’eclisse, dei colori e altri aspetti. Ad esempio, in una eclisse lunare, era noto che più la Luna è vicina all’eclittica meno ha latitudine e più il colore tende ad essere “fosco”; più, invece, ha una certa larghezza e più il colore sarà verso il chiaro. Anche il diverso colore del fenomeno osservato, esprime una diversa qualità e sono diverse le considerazioni interpretative sulle conseguenze che avrà l’eclisse sul clima, sugli eventi sociali, sui popoli e così via, di determinati territori e regioni della terra.
Nella tradizione si dice che tutte le eclissi di Sole riguardano l’oriente, l’emisfero solare dove il Sole sorge prima; mentre, tutte le eclissi di Luna riguardano l’occidente, l’emisfero lunare.
Si ritiene che, di norma, tutte le eclissi di Sole riguardano i regnanti, mentre le eclissi di Luna il popolo.

Specificatamente, le eclissi di Sole riguardano i mutamenti di regni e quello che accade al regnante. Questi accadimenti ai regnanti, ovviamente, possono, nei loro effetti, a volte in modo feroce, coinvolgere direttamente il popolo. Mentre, le eclissi di Luna riguardano principalmente il popolo e quello che avviene nel popolo senza che vi siano mutamenti che riguardano i regnanti.

Queste semplice distinzione è schematica ma ne teniamo conto, in una certa misura, perché astronomicamente sappiamo che le eclissi di Sole sono comunque più cospicue e, nell’eclisse totale di Sole, il Sole si oscura per davvero; mentre, la Luna, anche nell’eclisse totale di Luna non si eclissa ed oscura mai completamente ma rimane un poco visibile.
I puristi in letteratura greca distinguono tra “oscuramento” e “occultamento” e non sembrano riferirsi alle eclissi di Luna, per il principio fondamentale che la scomparsa (l’occultamento) della luce indica eventi più cospicui che non l’adombrarsi (l’oscuramento) della luce.


Visibilità delle eclissi


Un’eclisse di Luna è visibile in tutte le regioni terrestri in cui la Luna è sopra l’orizzonte. In generale, durante un’eclisse la Luna diventa rosso cupo ma non scompare mai completamente alla vista. Per questo motivo l’eclisse di Luna colpisce ed impressiona maggiormente. Al contrario, il Sole, nella centralità dell’eclisse di Sole, scompare totalmente alla vista.

Per l’eclisse di Sole il discorso si fa più complesso, in quanto bisogna considerare e misurare gli angoli parallattici[3]. La linea di centralità di un’eclisse solare, grosso modo, ha una fascia di larghezza di 300 Km. La prima necessità è quella di conoscere precisamente questa fase di centralità in quanto è lì e non altrove che si compiono gli effetti dell’eclisse di Sole, effetti ritenuti importanti perché è la fase in cui il Sole scompare (si occulta) completamente.

Se facciamo l’esempio di un’eclissi di Sole totale, entro la fascia di 300 km il fenomeno è di eclissi totale, al di fuori di questa fascia non è più totale. Però, al di fuori di questa fascia, ci sono dei limiti: un limite nord e un limite sud in cui l’eclissi è visibile parzialmente e produce parte dei suoi effetti.


Questi limiti sono molto più ampi della fascia di 300 chilometri, potendo raggiungere l’ampiezza di un migliaio di chilometri e anche di più. Al di fuori di questi limiti l’eclisse non è assolutamente visibile e la luce del Sole non viene assolutamente tolta, neanche di una piccola frazione del disco solare e il fenomeno non produce i suoi effetti.

L’eclisse di Sole è un fenomeno molto più difficile da vedere e da calcolare, rispetto ad un’eclisse di Luna, in cui, dicevamo, viene coperta dall’ombra una fascia larga 300 km che viaggia ad una velocità sostenutissima. All’equatore, l’ombra di un’eclisse di Sole viaggia a 1700 km orari. Più si allontana dall’equatore più è rapida, fino a poter raggiungere la velocità di 3000 km all’ora.



Fasi, durata dell’eclissi e manifestazione degli effetti


Per gli astronomi di oggi nel determinare il tempo di inizio e fine della fase totale, viene distinta l’entrata nella penombra, l’entrata nell’ombra, l’uscita dall’ombra e l’uscita dalla penombra.

Lo spazio di tempo che riguarda solo l’ingresso nell’ombra e l’uscita dall’ombra definisce il tempo dell’eclisse senza tener conto delle fasi intermedie. Per quanto interessa in questo argomento, i due limiti veramente importanti sono l’ingresso e l’uscita dall’ombra. Nel passato, e questo conferma la maggiore importanza che veniva data al momento dell’ingresso nell’ombra e, poi, all’uscita dall’ombra, tenendo conto dell’inclinazione della Luna, si divideva in quattro parti il disco lunare e si osservava sempre quale parte entrava per prima nell’ombra.

Nell’eclisse di Sole e di Luna si misurano tre momenti fondamentali:

Inizio
Centralità
Fine


A questo proposito Tolomeo dice che gli effetti dell’eclisse di Luna durano tanti mesi quanto è la loro durata, mentre, delle eclissi di Sole, tanti anni quanto è la loro durata.
Cioè, tanti mesi quante sono le ore di durata, tanti anni quante sono le ore di durata. Pertanto, per la Luna e le eclissi lunari gli effetti non possono andare oltre i 4 mesi, perché il tempo massimo della loro durata sono circa 4 ore. Per il Sole e le eclissi solari sono all’incirca 2 anni e mezzo perché il tempo massimo della loro durata è di circa 2 ore e mezzo.
Però, poi Tolomeo dice “e a seconda dell’elongazione dell’eclisse dall’orizzonte orientale noi ci aspetteremo una corrispondente dilazione dell’evento”.
Tolomeo in questo punto fa l’esempio unicamente per la Luna, dicendo che: se l’eclissi lunare avviene all’oriente, i suoi effetti giungeranno subito; se avviene all’occidente, verranno differiti di circa quasi un anno; se avviene al meridiano, all’incirca dopo sei mesi. Riassumendo quanto detto, gli effetti di un’eclisse di Luna si manifestano, secondo Tolomeo:

Ad Oriente: subito; al Meridiano: dopo sei mesi; all’Occidente: dopo dodici mesi.

Un esempio lo si ritrova in Placido Titi che, nel descrivere la vicenda che ha riguardato Masaniello si riferisce ad un’eclisse di Luna avvenuta all’occidente all’incirca dodici mesi prima degli avvenimenti esposti.
Su questo discorso non c’è un commento che possa essere diverso, perché le parole di Tolomeo sono chiare, e Tolomeo dice queste cose unicamente per la Luna.

Alì Ibn Ridwan, il commentatore arabo, suggerisce di costruire tre figure per l’eclisse, la figura per l’inizio dell’eclisse, per la centralità e per la fine. Lo stesso Alì Ibn Ridwan dice, però, qualcosa di diverso e di più importante “sulla durata degli effetti delle eclissi”. A questo riguardo ci si deve anche porre il problema di come considerare i tempi in cui l’evento deve verificarsi, se per ore temporali o in altro modo.

Se il meridiano divide l’emisfero sopra la terra, da oriente al mezzogiorno fino all’occidente, in due porzioni di 6 ore l’una, allora, le intersezioni intermedie sono ognuna di 3 ore. In sostanza, Tolomeo prende in considerazione l’emisfero sopra la terra, a rappresentare un anno intero, lo divide in tre sezioni affinché ogni sezione rappresenti un quadrimestre, nel modo seguente:

Il criterio d’indagine prevede che ogni sezione del grafico contrassegni uno dei quadrimestri e il tempo particolare in cui l’effetto deve giungere viene specificato da Tolomeo che dice: “sono poi le sizigie che si presenteranno nel corso del tempo che dimostreranno l’intensità o il rilascio degli effetti, quando, nelle medesime figure fra chi causa e chi è sofferente, vengono riproposte”.

Il senso è che, se noi abbiamo un’eclisse di Sole dove c’è un pianeta che testimonia e questo pianeta, in una futura sizigia, si presenterà in levata eliaca o si presenterà al culmine, o comunque, ad avere una posizione di grande testimonianza, allora, porta a manifestazione l’evento. Questo è quanto intende Tolomeo, quindi, dal luogo dell’eclisse noi abbiamo una possibilità di distinguere il tempo, la porzione di tempo in cui l’evento deve avvenire, ma non il momento esatto dall’elongazione oraria ma, grosso modo, poter distinguere se avviene piuttosto nel primo, nel secondo o nel terzo quadrimestre.

In relazione all’intensità ed al rilascio dell’eclisse, noi consideriamo quanto seguito dalla maggioranza degli autori che considera tutto l’arco diurno uguale ad un anno, sia per le eclissi lunari che per le eclissi solari. Quindi, sia in un’eclisse di Sole, sia, in un’eclisse di Luna, al tramonto, l’evento avverrà all’incirca un anno dopo l’eclissi.



Quando e per quanto tempo l’eclisse produce i suoi effetti
Indichiamo le cose che ci si deve aspettare dall’eclisse per quanto riguarda il “quando” se ne manifestano gli effetti e per quanto tempo:

1) in primo luogo producono effetti le eclissi “visibili”, “non significano” le eclissi che si producono in un luogo ove non si possono vedere. Ovvero, l’eclisse di Sole “significa” là dove il Sole si oscura e l’eclisse di Luna “significa” là dove la Luna si adombra. Poi, però, non “significa” ovunque si veda, ma soltanto in alcuni luoghi ove si vede il fenomeno.
Pertanto, per sapere dove l’evento accadrà bisogna restringere l’esame ai luoghi in cui l’eclisse appare per davvero. In questi luoghi vi sono luoghi in cui l’evento accadrà.

Più in generale, l’eclisse significa qualche cosa ovunque, perché, ovunque vi è comunque il significato dell’asse nodale in prossimità del Sole e della Luna e, comunque, in ogni luogo della Terra vi è una sizigia dove i nodi sono prossimi ai luminari. La tradizione dice che il nodo sud (discendente) della Luna è freddo e secco, mentre il nodo nord (ascendente) della Luna è caldo e secco. In particolare, il nodo discendente sarebbe corruttivo, mentre, il nodo ascendente tenderebbe ad aumentare quello che viene significato.


Di norma, tutte le sizigie eclittiche che avvengono vicino all’asse dei nodi sono delle sizigie che portano un possibile danno, comunque, intendendovi una possibile esasperazione o esacerbazione di un significato che poi è il significato loro, di quel tempo.



2) in secondo luogo ci si può aspettare l’evento secondo la triplicità in cui il fenomeno avviene (in cui l’eclisse avviene), perché, se il fenomeno avviene nella triplicità di fuoco ed è visibile nel quadrante nordoccidentale dell’Europa, il fenomeno avverrà in questo quadrante dell’Europa. E, soprattutto, se è in Ariete piuttosto nelle regioni che sono familiari all’Ariete; se è il Leone piuttosto nelle regioni che sono familiari al Leone e così via

Questo fondamentalmente è il criterio: in alcuni esempi del Placido, ad esempio, sono osservate una serie di eclissi avvenute nel segno del Leone, visibili in Italia e che hanno prodotto vari eventi avvenuti in Italia, nel rispetto dei criteri fondamentali della teoria delle eclissi.


3) in terzo luogo e riguardo al tempo, si deve osservare il tempo dell’oscuramento, calcolato in ore equinoziali (e non in ore temporali), quindi, è come dire in “ora d’orologio”.
Di norma, il tempo di oscuramento indicato in ore equinoziali indica la durata dell’evento, per cui, se l’oscuramento è di 2 ore e mezzo, allora significherà:

- per le eclissi di Sole: se l’oscuramento, la scomparsa totale del Sole, è di 2 ore e mezzo, allora, significa una durata di 2 anni e mezzo, perché tante sono le ore tanti sono gli anni di durata degli effetti;

- per le eclissi di Luna: 2 mesi e mezzo, perché tante sono le ore tanti sono i mesi di durata degli effetti.


Si vuole con questo significare che:

- in presenza di eclissi di Sole, se il fenomeno riguarda una perdita di raccolti, una carestia, e così via, la durata dell’evento in sé e nelle ripercussioni più manifeste dura tanti anni quante sono le ore di oscuramento del Sole;

- in presenza di un’eclisse di Luna la durata dell’evento in sé dura tanti mesi quante sono le ore di oscuramento.

4) in quarto luogo per sapere “quando avverrà” l’evento significato, perché gli effetti dell’eclisse si producono dopo un certo tempo dall’eclisse, occorre osservare se l’eclisse avviene presso il sorgere, presso il culminare o presso il tramonto.


Tolomeo dà a tutto l’arco che sta tra il sorgere ed il tramonto l’ampiezza di un anno, quindi, gli eventi si produrranno presto se l’eclisse è al sorgere e tardi se è al tramonto. Per cui, se l’eclisse avviene al tramonto, l’evento dovrebbe prodursi circa un anno dopo l’eclissi e dovrebbe prodursi anche per breve tempo. E’ il caso in cui, ad esempio, se l’osservazione concerne un’eclisse che, nella sua fase di centralità e nel luogo in cui la osserviamo, la Luna entra nell’ombra e subito tramonta nella figura, questo indica che i tempi della durata e degli effetti indicati non possono svilupparsi interamente ed esprimersi pienamente.


In via generale:

- le eclissi di Luna possono esserci solo al plenilunio, quando Sole e Luna sono opposti;

- le eclissi di Sole possono esserci solo al novilunio, quando Sole e Luna sono uniti;

- ogni anno si producono almeno 2 eclissi di Sole e mai più di 5, quindi, il loro numero va da 2 a 5;

- nel corso di un anno non ci sono più di 3 eclissi di Luna;

- complessivamente, in un anno, il numero massimo, tra eclissi solari e lunari, è di 7 eclissi;

- le eclissi tendono a coppia, nella sequenza Sole-Luna o, piuttosto, a triade: Sole-Luna-Sole; questo comporta che ad un’eclisse di Sole non segue mai un’altra eclissi di Sole, ma vi è sempre un’alternanza;

- un’eclisse di Luna è sempre preceduta da un’eclisse di Sole, ovviamente nell’arco di 14-15 giorni;

- i modelli delle eclissi tendono a riprodursi all’incirca ogni 18 e una frazione di anno.


Perché si tratti di eclissi, totali o parziali che siano, devono esserci determinate condizioni astronomiche:


- l’eclisse totale di Luna si verifica quando la distanza dal nodo è minore di 12°15; se la distanza dal nodo è minore di 9°30 vi è senz’altro un’eclisse di Luna; nell’eclisse di Luna la latitudine della Luna è 0° o comunque molto bassa;




- l’eclisse di Sole si produce senz’altro se la distanza dal nodo è inferiore a 15°30; nell’eclisse di Sole la latitudine della Luna è 0°, uguale alla latitudine del Sole, che definisce l’orbita eclittica e ha sempre latitudine 0°.


Considerazioni
Da quanto fin qui detto, vediamo che le eclissi producono effetti se non là dove appaiono ed in alcuni dei luoghi in cui appaiono. Ci si deve aspettare che l’evento si manifesti nelle regioni della triplicità e dei dodecatemori in cui avviene il fenomeno (l’eclisse). La durata degli effetti dell’eclisse è dipendente dal tempo di oscuramento nella centralità dell’eclisse, secondo il criterio di tante ore equinoziali e tanti mesi, per le eclissi lunari, e tanti anni, per le eclissi solari. Pertanto, l’eclisse che significa il tempo maggiore è l’eclisse di Sole in cui tante ore di oscuramento sono tanti anni. In relazione all’intensità ed al rilascio dell’eclisse, per quanto concerne la durata degli effetti, si deve considerare tutto l’arco diurno uguale ad un anno, sia per le eclissi lunari che per le eclissi solari. Quindi, sia in un’eclisse di Sole, sia, in un’eclisse di Luna, al tramonto, l’evento si manifesta e comincia a produrre i suoi effetti all’incirca un anno dopo l’eclissi. Analogamente, in occasione di un’eclisse di Sole, quando il fenomeno si verifica al tramonto, la dilazione massima che c’è da aspettarsi può essere di circa 3 anni.



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Diario di una ragazza indaco di Michela Marini © COPYRIGHT

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