venerdì 8 marzo 2013

La matrice Divina , L'energia del Tutto


La Matrice Divina - Il campo energetico del Tutto / Le prove della Legge di Attrazione Universale


“Riconoscete ciò che è visibile, e ciò che vi è nascosto vi diverrà chiaro”
Gregg Braden


La Matrice Divina è quella rete di energia che connette il nostro universo costituita da un intreccio di filamenti molto simili a quelli presenti nel nostro cervello.

Abbiamo sempre pensato che il vuoto esista, e che sia materialmente riscontrabile, ma recenti studi sviluppati all’interno dell’Università di Princeton fondati su immagini scattate dalla sonda Chandia messa in orbita dalla Nasa, provano che il vuoto non esiste!!!

Siamo circondati da un infinito campo energetico e i nostri corpi e tutto ciò che esiste intorno a noi, altro non sono che la materializzazione di questo campo. Il nostro cervello è un antenna sintonizzata alla ricezione di informazioni provenienti dal campo stesso (inconscio collettivo) ed il linguaggio con cui ci è possibile comunicare con esso, è costituito dalle nostre emozioni.

Albert Einstein sosteneva che noi, come esseri umani, non avessimo alcun impatto sull’universo circostante: fossimo dei semplici osservatori passivi. Questa filosofia è derivata da decenni di scienza Darwiniana che è stata alla base di tutte teorie occidentali, anche quelle eugenetiche.

Una scienza quasi “meccanicistica” che conferiva solo alla religione, la possibilità di individuare nell’uomo uno spiraglio di potere ed energia spirituali. Ora si scardinano queste convinzioni, perché anche se è vero che siamo costituiti da microscopiche particelle di energia quantistica (immaginiamoci l’atomo non più come piccolo sistema solare con un nucleo fisso al centro ed elettroni che, come satelliti, girano intorno ad esso, bensì come un’onda viva e pulsante), come ci è stato detto per circa 70 anni, oggi finalmente sono state studiate tutte le variabili proprietà di queste particelle ad alto potenziale.

Esse, ad esempio, possono stare in più luoghi contemporaneamente rimanendo connesse tra loro: sono presenti nel passato e nel presente mantenendo ugualmente la comunicazione tra loro e se una di esse subisce delle modificazioni, le altre seguiranno lo stesso cambiamento istantaneamente.

Alla fine del 1800 nella nostra cultura occidentale, appariva già chiara la convinzione che ci fosse un filo energetico che collegava tutta la realtà.

Questo campo era conosciuto come etere.L’esistenza dell’etere tuttavia era rimasta una convinzione filosofica non dimostrata scientificamente.

Nel 1987 l’aeronautica militare americana ha eseguito nuovamente un esperimento che era già stato condotto nel 1800 (che all’epoca aveva dato risultati nulli a causa dell’inadeguatezza delle strumentazioni utilizzate) alla ricerca dell’etere.

Conducendo l’esperimento con strumentazioni molto più sofisticate, il campo è stato individuato ed è stato dimostrato che in questo campo la materia è tutta collegata.

Un esperimento molto interessante eseguito dagli scienziati nell’ambito della fisica quantistica è quello che porta alla formulazione del concetto di Entanglement.

L’esperimento in questione è stato realizzato per la prima volta nel 1997 presso l’Università di Ginevra, dividendo un fotone in due, ed ottenendo da esso due fotoni identici.

Entrambi gli elementi furono sparati con delle apparecchiature molto complicate e posizionati a 14 miglia di distanza l’uno dall’altro.

Si riscontrò che nonostante la distanza che li separava i due fotoni continuavano ad agire come se fossero ancora collegati... uniti.

In sostanza ogni modificazione che veniva effettuata su uno dei due si realizzava istantaneamente anche sull’altro. Questo fenomeno venne definito appunto Entanglement.

Ora proviamo a pensare che l’universo che noi conosciamo, alle origini (secondo la teoria del Big Bang) era tutto un unico blocco di materia e non solo, un minuscolo granello di materia che sarebbe poi stato soggetto ad un’esplosione.

A seguito di tale esplosione ed a vari cambiamenti subiti che lo hanno separato e modificato fino a renderlo come noi oggi lo vediamo, possiamo affermare che, come per i due fotoni, ogni particella ed ogni essere, rimangono in connessione tra loro grazie al campo energetico.

Si può quindi dedurre che se tutto è collegato, noi abbiamo il potere (se riusciamo a sintonizzarci con il campo Energetico che collega tutto) di conoscere tutto quanto l’esistente, sia che si tratti di realtà materiale o astratta, come pensieri ed emozioni, e di comunicare con esso.

Le particelle separate fisicamente sono comunque energeticamente unite.

Nelle antiche tradizioni si sosteneva che quello che noi facciamo nella nostra vita, attiva un processo all’interno del nostro corpo e questo processo interagisce con le forze della creazione e ha un’influenza sul mondo fisico.Questo concetto lo ritroviamo chiaro in ogni insegnamento esoterico o alternativo, dallo Yoga agli insegnamenti vedici, al buddismo, allo sciamanesimo e perfino nell’antica tradizione giudaico/cristiana.

Oggi trova conferma scientifica anche nella fisica quantistica.

Il passo successivo è stato quello di comprendere in modo scientifico il tipo di impatto che può avere l’essere umano sulla realtà: rimane un semplice osservatore come sosteneva Einstein oppure diventa partecipe della realtà?

Risponde Gregg Braden con il secondo esperimento citato, ovvero quello effettuato dallo scienziato russo Poponiam.

Egli prese un tubo di vetro e creò ciò che potremmo chiamare il vuoto (ma che di fatto sappiamo non essere tale).

Successivamente a questa operazione riscontrò che, infatti, l’interno del tubo non era esattamente vuoto ma si poteva verificare la presenza di fotoni disposti in modo casualeL’idea era quella di inserire il DNA umano all’interno del tubo e di studiarne gli effetti.

Ciò che avvenne fu incredibile: i fotoni, disposti in modo disordinato e casuale, si allinearono all’ellisse del DNA in modo speculare!

Ma non solo, una volta estratto il DNA dal tubo i fotoni rimasero nella stessa esatta posizione, comportandosi come se il DNA fosse ancora presente.

Da ciò si deduce che l’essere umano è in grado, grazie alla presenza del suo DNA, di modificare la realtà circostante. Tale strepitoso risultato, venne catalogato come Phantom DNA.

Come se non bastasse, nel 1993 uno studio ha reso noto che esiste un campo di energia attorno al nostro cuore che si espande all’esterno.

Forse non tutti sanno che il campo elettrico del cuore è 100 volte maggiore di quello del cervello, e il campo magnetico oltre 5000 volte superiore!

Si tratta quindi di un organo davvero potente, molto più di quanto possa esserlo il cervello stesso.

Lo stesso studio riscontrò che le emozioni sono in grado di apportare dei cambiamenti al DNA dell’individuo che le viveva.Infatti, le emozioni positive di amore e compassione, ad esempio, rilassano l’ellisse del DNA, la paura e la rabbia, al contrario, la contraggono.

Ciò che ne risulta è che possediamo un organo potente in grado, attraverso le emozioni, di modificare il proprio corpo, il DNA, che a sua volta modifica la realtà circostante. L’uomo è quindi un essere molto potente

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(Fonte:www.spiegaleali.jimdo.com) 

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Diario di una ragazza indaco di Michela Marini © COPYRIGHT


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